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Oscar: ricomincia da 10 film il rilancio della cerimonia

L’Academy aumenta le candidature per bloccare la emorragia di telespettatori dalla cerimonia di premiazione. La consegna prevista per il 7 marzo a Los Angeles

Los Angeles. Ricomincia da dieci il tentativo della Academy di rilanciare una cerimonia degli Oscar che per anni ha perduto spettatori. Ad una settimana dalla consegna delle famose statuette, in programma il sette marzo al Teatro Kodak di Los Angeles, appare evidente che l'idea di estendere da cinque a dieci il numero delle pellicole candidate all'Oscar più prestigioso, quello per il miglior film dell'anno, ha dato una iniezione di adrenalina ad un evento che per anni ha subito una preoccupante emorragia di telespettatori.
L'ampliamento a dieci film ha consentito infatti l'ingresso nella battaglia per gli Oscar ad un'ampia gamma di pellicole che altrimenti sarebbero state ignorate. Così a fianco dei due super-favoriti, il campione di incassi  'Avatar' di James Cameron e l'acclamato 'The Hurt Locker' della regista Kathryn Bigelow, sono riusciti a respirare profumo di Oscar film come il fantascientifico 'District 9', l'intenso 'A Serious Man', l'ambiguo 'An Education', il sorprendente 'The Blind Side'  e persino il cartone animato 'Up'. Una fascia molto ampia di film completata da pellicole che sarebbero entrate sicuramente tra le candidate anche in una corsa a cinque come 'Bastardi senza gloria' di Quentin Tarantino e 'Up in the Air' con George Clooney.
La Academy affida le sue speranze di rilancio anche al duello senza precedenti tra I due ex-coniugi Cameron e Bigelow. Il fatto che lo scontro coniugale assuma anche il formato classico del duello tra David e Golia, tra un film costato due soldi che racconta la vita intensa dei disinnescatori di ordigni in Iraq ed un film costato 500 milioni di dollari che ricostruisce in 3D un intero pianeta,  serve a dare ancora più interesse alla cerimonia degli Oscar di quest'anno. Il duello è stato animato dalla scoperta che uno dei produttori di 'The Hurt Locker' ha inviato una serie di email ai membri della Academy invitando a non votare per "quel film da 500 milioni di dollari", una iniziativa che viola le regole della Academy che proibiscono la pubblicità negativa contro I film rivali.
Ma vi sono altri motivi di curiosità. A cominciare dalla sfida per la miglior interprete che vede in prima linea attrici come la super-premiata Meryl Streep (giunta alla sedicesima candidatura, un record assoluto) e la risorta Sandra Bullock che ha conquistato a 45 anni la sua prima nomina all'Oscar col film 'The Blind Side' (che ha avuto un sorprendente successo di incassi).
In campo maschile il super-favorito Jeff Bridges (nel ruolo perfetto di un cantante country da tempo sul viale del tramonto) dovrà vedersela con Morgan Freeman (Invictus) e George Clooney (Up in the Air).
Nel tentativo di snellire la cerimonia è stata presa quest'anno la saggia decisione di confinare I noiosi premi alla carriera e umanitari in un evento diverso, tenuto qualche giorno prima degli Oscar. Il ruolo spesso ingrato di maestri delle cerimonie della serata e stato affidato a Steve Martin e Alec Baldwin che sperano di ripetere il successo avuto l'anno scorso da Hugh Jackman. Ma il verdetto finale sarà decretato dal numero dei telespettatori della notte più lunga di Hollywood. Se non vi sarà un aumento la Academy dovrà studiare un nuovo cambiamento di formula.
Quest'anno non ci sarà nessun film italiano in gara, mentre tra quelli stranieri alcuni puntano sulla pellicola israeliana 'Ajami' per il titolo di miglior film straniero.

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