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Anche Rgs sbarca sul digitale terrestre

La radio, prima in Sicilia tra le emittenti a carattere regionale, si potrà ascoltare anche attraverso la televisione sul canale 815 del telecomando. Federico Ardizzone: “Ci sono zone dove non arrivavamo in analogico e che invece adesso sarà possibile raggiungere”

PALERMO. Non solo Tele Giornale di Sicilia sul digitale terrestre (canale 15 del telecomando) ma anche Rgs, la radio prima in Sicilia tra le emittenti a carattere regionale. Rgs si potrà prendere pure attraverso la tv sul canale 815 del telecomando. A Palermo l'attivazione, sia del canale televisivo che di quello radiofonico, è prevista per il 4 luglio prossimo. Da oggi anche nel Trapanese, da domani nel Messinese. Nel resto della Sicilia i canali sono già attivi secondo il calendario iniziato lo scorso 11 giugno e che si concluderà, appunto, mercoledì con attivazione di Palermo.
Federico  Ardizzone  è il presidente di Tgs/Rgs oltre ad esserne il coordinatore. «Il digitale terrestre - racconta - offre una serie di opportunità non solo per un'emittente televisiva ma anche per una radio. Come RGS non potevamo mancare sulla piattaforma digitale. La nostra radio è leader tra quelle che trasmettono sul territorio regionale e mostra un trend in chiara crescita: il quaranta per cento in più nell'ultimo rilevamento rispetto al rilevamento dell'anno precedente». «La conversione di tutta la rete, aggiunge Gianfranco Piazza capostruttura di Tgs ed Rgs - procede a ritmi serrati raggiungendo località che prima non si riuscivano a coprire con l'analogico. In questo modo possiamo certamente dire che il nostro servizio, sia per quanto riguarda Tgs che per Rgs, è certamente migliorato.
«Questo risultato - prosegue  Ardizzone  - è stato raggiungo grazie anche a un sostanzioso cambiamento del palinsesto. Ma lo scenario che si apre è ricco di possibilità di ulteriore sviluppo. Le potenzialità sono enormi anche per la radio così come per la televisione». Col digitale terrestre, chi ha avuto assegnata una frequenza può disporre di sei canali differenti. Vuol dire che oltre alla normale programmazione possono essere sviluppati canali tematici (sport, spettacolo, cultura, economia) e strumenti interattivi tra l'emittente e i suoi telespettatori. «È ancora presto - spiega Federico  Ardizzone  - per sviluppare a livello di progetto concreto queste opportunità. Siamo ben consapevoli delle possibilità che si aprono ma ci vorrà un po' di tempo perché lo strumento tecnico vada del tutto a regime. Poi c'è da aspettare quale sarà la risposta del mercato e ciò per mettere a punto un'offerta che incontri il favore del telespettatore e ne intercetti la domanda. Diciamo che adesso si apre una fase che è anche di studio e di analisi oltre che di attività di messa a punto sotto il profilo strettamente tecnico». L'emissione digitale assicura un'altissima qualità del segnale televisivo.
«Dove già arrivavamo in analogico - dice  Ardizzone  - arriveremo in digitale con una qualità di gran lunga superiore. E ci sono zone dove non arrivavamo in analogico e che invece il digitale ci consentirà di raggiungere. Come si vede il bacino potenziale è molto largo. Ma l'analisi delle opportunità che offre deve essere fatta con attenzione. Il mondo del digitale, secondo le mie valutazioni, ha bisogno almeno di un paio d'anni per passare dalla fasi di progettazione di nuove iniziative a quella della realizzazione». Ma intanto si parte, analogico addio.

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