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Tv, la De Rossi torna a parlare di femminicidio: la situazione peggiora ma c'è chi ce l'ha fatta

ROMA. In Italia ogni due giorni un uomo uccide una donna.  Al Nord come al Sud, in ogni contesto culturale, sociale e familiare. Un fenomeno, quello della violenza contro le donne, che va raccontato «per dare speranza, in una situazione che precipita», sottolinea Barbara De Rossi, da stasera impegnata in una nuova edizione di «Amore Criminale», il venerdì alle 21.05 su Rai3 per sei puntate. Il programma vuole dare voce alle vittime di abusi, attraverso testimonianze dirette dei principali protagonisti della vicende (familiari, amici, colleghi, avvocati di parte civile e difensori, forze dell'ordine, magistrati), interviste in studio alle donne sopravvissute alla brutalità del proprio compagno o marito che hanno scelto di non tacere, ricostruzioni di fiction. «Rispetto all'anno scorso, poi, abbiamo dato più spazio alle donne che ce l'hanno fatta», spiega la De Rossi, che per il secondo anno consecutivo sarà la narratrice. La situazione, racconta, è peggiorata, gli episodi trattati «sono diventati più cruenti», come nel caso di una donna accoltellata davanti al figlio dal marito, che ha ricevuto soltanto i domiciliari». E in molti casi, le donne «denunciano per anni e poi vengono ammazzate», perchè «questa gente viene lasciata libera fino a che non si arriva al sangue». In questo senso, aggiunge la De Rossi, la legge è assolutamente insufficiente e «lo stalking andrebbe trattato con estrema severità sin dalle prime minacce», e non soltanto quando si verificano aggressioni fisiche. Stando così le cose, avverte, gli uomini «sanno che la faranno franca». Invece, le «donne devono essere libere di uscire, andare a lavorare, senza rischiare di essere aggredite». Nella prima parte del programma - che dal 2007 ha approfondito più di 150 storie - un attore noto leggerà dei brani tratti dagli atti giudiziari della storia ricostruita con il linguaggio della docu-fiction. Quest'anno hanno aderito al progetto Francesco Pannofino, Ninni Bruschetta, Libero De Rienzo, Corrado Fortuna, Vincenzo Pirrotta e Pieruigi Cuomo. La loro voce renderà più vivo il pensiero dell'omicida, o dell'aggressore, riproducendo la drammaticità degli eventi. Come nella scorsa edizione, ci si è avvalsi della consulenza dell'avvocato Gèraldine Pagano, esperta di tutela delle donne vittime di violenza e legale di un centro antiviolenza che gestisce alcune case di accoglienza per donne in pericolo di vita.

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