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"La Bibbia", arriva in Italia la serie che ha sbancato negli Usa

LOS ANGELES. È il primo bestseller della storia e, ora anche in tv, La Bibbia conferma di essere fonte di grande interesse. Una miniserie dal semplice titolo La Bibbia, che ora sbarcherà in Italia (su Retequattro dal 23 marzo in cinque serate, in vista di Pasqua), ha raccolto negli Stati Uniti un record davvero notevole: 100 milioni di telespettatori, il miglior risultato per un canale via cavo. Negli Usa, infatti, a trasmettere The Bible, prodotta da Mark Burnett (conosciuto in America per aver vinto vari Emmy Awards per i reality The Survivor e The Voice) e Roma Downey, è stato History Channel. Un successo talmente notevole da portare la produzione a tentare l'esperimento anche al cinema: Son of God vede lo stesso attore della miniserie tv, il portoghese Diego Morgado,  interpretare i panni di Gesù. Inutile dire che anche Son of God ha riscosso un notevole successo da quando, da febbraio, è sul grande schermo negli Usa. Il racconto del Vecchio e Nuovo Testamento, dunque, non smette mai di suscitare interesse e il successo di The Bible negli Stati Uniti è stato aiutato anche da una massiccia campagna pubblicitaria gratuita, ad opera dei predicatori delle numerosissime congregazioni sparse sul territorio. Nei sermoni di molti sacerdoti c'era il consiglio di guardare questa miniserie di 10 ore, giudicata molto accurata, che ha visto al lavoro sul set ben 47 esperti fra sceneggiatori, teologi, consiglieri e studiosi biblici, per garantire una massima attenzione alle ricostruzioni non solo dei racconti biblici, ma anche di ambientazioni e costumi. A suscitare interesse ha contribuito anche la polemica, immancabile quando si tratta di rappresentare le Sacre Scritture in una qualsiasi forma di spettacolo (lo sa bene Darren Aronofsky che con il suo Noè interpretato da Russell Crowe, in uscita il 10 aprile, ha fatto arrabbiare molti paesi musulmani che ne hanno vietato la proiezione). Nella Bibbia di Burnett a far discutere sono stati due particolari: i tratti un po' troppo «caucasici» di Gesù e l'ingaggio dell'attore che ha interpretato Satana, il marocchino Mohamen Mehdi Ouazanni, il cui volto presenta una certa somiglianza con il presidente statunitense Barack Obama. La cosa naturalmente non è piaciuta all'elettorato progressista, abituato a dover litigare con la destra conservatrice che spesso dipinge il primo presidente nero degli Stati Uniti come il diavolo in persona. Le controversie sono state presto smorzate: dopo le prime puntate e proprio in seguito alle proteste, la figura di Satana è stata tagliata dal copione. «Se c'era somiglianza questa è stata completamente involontaria - ha dichiarato l'attrice e produttrice Roma Downey, che nella serie interpreta Maria - amiamo il presidente Obama e non volevamo in alcun modo mancargli di rispetto. È per questo che tutte le scene con Satana sono state tagliate, non è stato faticoso, in fondo quella che noi abbiamo voluto raccontare è la vita di Gesù, nient'altro». Il debutto della serie su History Channel negli Stati Uniti ha totalizzato 13,1 milioni di telespettatori ed è diventato il programma della tv via cavo più visto del 2013. Oltre a Diego Morgado (Gesù) e Roma Downey (Maria) completano il cast internazionale gli inglesi Greg Hicks (Ponzio Pilato) e Amber Rose Revah (Maria Maddalena),  l'irlandese Francis Magee (Noè) e lo scozzese David Rintoul (Mosè). La versione italiana della serie ha coinvolto 180 doppiatori. La voce narrante è stata affidata a Paolo Buglioni, quella di Dio a Massimo Lopez e quella di Gesù a Fabio Boccanera. C'è un rinnovato interesse per i temi religiosi sul piccolo e grande schermo, oltre a La Bibbia e Son of God ad aprile arriverà il Noè di Aronofsky e il prossimo anno debutterà Exodus, storia della diaspora ebrea raccontata da Ridley Scott, con Christian Bale nei panni di Mosè.

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