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"Song 'e Napule", il nuovo film dei Manetti Bros: "Combattiamo la camorra... ridendoci sopra"

ROMA. Due maestri nell'esplorare i generi come Marco e Antonio Manetti (i Manetti Bros), trasformano un idolo neomelodico e un questurino bravo pianista in due divertenti eroi action contro la camorra nella commedia poliziottesca Song 'e Napule, con Alessandro Roja, Giampaolo Morelli (autore anche del soggetto), Paolo Sassanelli, Serena Rossi, Carlo Buccirosso e Peppe Servillo, che dopo il debutto al Festival di Roma, dov'era stata accolta da risate e applausi, arriva in sala il 17 aprile distribuita da Microcinema. «Non c'era una volontà "fredda", di partenza, di parlare di camorra, ma nel film forse rappresentiamo il modo più napoletano di combatterla, riderci sopra - spiega Marco Manetti -. C'è una Napoli che la 'distruggè con l'ironia e la risata, anche se poi la nostra camorra è raccontata come in genere si fa con i cattivi in una commedia poliziesca». L'idea, aggiunge, «di raccontare un poliziotto infiltrato nel mondo napoletano dei neomelodici, è di Giampaolo Morelli (già interprete per loro de L'ispettore Coliandro, ndr). Ci diceva sempre che Napoli è la nostra città ideale, e aveva ragione. Nei nostri film è centrale l'intrattenimento, cerchiamo sempre di sfatare qualche pregiudizio. Non eravamo partiti con l'idea di riscattare i neomelodici, ma ascoltandoli abbiamo capito che sono la nuova musica napoletana. Creano uno star system vero, lì c'e un vero mercato che forse in Italia non c'è più». Per Manetti c'è molto in comune «tra i neomelodici e la cultura hip hop americana, che nasce nei ghetti e diventa un riscatto dalla criminalità. Anche la nuova ondata di hip hop napoletana è legata alle stesse origini». Protagonista è Paco Stillo (Alessandro Roja), ragazzo di buona famiglia, pianista disoccupato e questurino per necessità, che si trova catapultato in azione quando il commissario Cammarota (Sassanelli) gli ordina di infiltrarsi, come nuovo tastierista, con il nome d'arte di Pino Dinamite, nella band della star neomelodica Lollo Love (Giampaolo Morelli), camicia a cuori, taglio alla moda e canzoni appassionate, che si esibirà al matrimonio tra i figli di due pericolosi camorristi. La missione è fotografare e permettere la cattura di 'O Fantasma,
padre dello sposo e killer senza scrupoli. Il compito per Paco si rivela ostico, ma Lollo al momento giusto dimostrerà coraggio e intraprendenza per aiutarlo. Le musiche originali sono di Aldo De Scalzi e Pivio, mentre le canzoni di Lollo Love sono prodotte da Fausto Mesolella. «La scintilla iniziale era parlare di due napoletanità, una borghese e una popolare, che al centro di Napoli convivono forzatamente - dice Morelli -. Da napoletano, ascolto, a volte subisco la musica di Napoli e quella neomelodica è un genere nell'ambito del quale ci sono anche musicisti di grande preparazione. Rimanevo incantato dai loro video, poverissimi ma a loro modo geniali. Andava raccontato quel mondo di matrimoni infiniti che sono veri sequestri di persona. Io sapevo che i Manetti sarebbero stati in grado di calarsi in quel tessuto. Non vedevo Napoli raccontata così bene da Nanni Loy, anche se qui siamo in un poliziesco comedy. È venuta fuori una Napoli pulita e onesta di cui non si parla mai». Anche Roja, romano come i Manetti, è rimasto affascinato dalla città durante le riprese: «Napoli ti stende come ti stende un amore, è decadente a livello poetico e non capisci perchè venga mangiata da dentro dalle persone che dicono di amarla». 

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