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Cate Blanchett: mamma vichinga al cinema per i miei figli

CANNES. Quando un'attrice affermata e molto premiata decide di prestare la voce ad un personaggio di un film d'animazione, il 90% delle volte è madre e ha pensato ai figli. Se poi il film in questione è un gioiello di tecnologia 3d con una bella storia al centro, si capisce perchè la bella, elegante, snobissima Cate Blanchett, detentrice di due oscar - l'ultimo del quale, per Blue Jasmine di Woody Allen, è di qualche mese fa - sia il primo nome del voice cast di Dragon Trainer 2, il film d'animazione passato oggi fuori concorso al festival di Cannes e in sala in Italia il 16 agosto. «I miei due Oscar? Sono a casa in bella vista. I miei figli li accarezzano tutti i giorni»: scherza la Blanchett che ne ha tre e vive in Australia con il marito sceneggiatore e regista. La due giorni al festival  è una piccola pausa nella sua intensa attività: l'attesa Cenerentola, il film di Kenneth Branagh con Lily James, adattamento della fiaba e remake in live action del film disneyano del 1950, in cui Blanchett è Lady Tramaine, ossia la perfida matrigna, ha finito i nuovi due film di Terrence Malick, Knight of Cups e un altro senza titolo ed è sul set di Carol di Todd Haynes, dall'omonimo best seller di Patricia Highsmith, in cui è un'affascinante omosessuale. «Il mio comodino è sempre pieno di sceneggiature, le leggo ma a me piace soprattutto confrontarmi con il regista, capire se il ruolo proposto mi interessa. Uno dei miei figli, vedendo sempre questi volumi in giro per casa, mi ha detto 'mamma quando fai un blockbuster'. Ed eccomi qua», dice Cate il cui viso con la fronte alta e gli zigomi scolpiti ha ispirato i disegnatori del personaggio di Valka, la mamma vichinga cui presta la voce. I dragoni invadono la Croisette prima di arrivare in sala: lo Sdentato, uno tutto nero con gli occhi gialli, fedele compagno di avventure di Arnold/Hiccup, il ragazzino protagonista, si è fatto fotografare sulla spiaggia. E stasera al Baoli Beach animerà con gli altri la festa per il film che è anche la festa per i 20 anni della Dreamworks, lo studio di animazione guidato da Jeffry Katzenberg e fondato con Steven Spielberg e David Geffen che da Shrek a Kung fu Panda ha regalato al pubblico bellissimi film. In Dragon Trainer 2 nell'ambiente nordico e primordiale del nord Europa i vichinghi guidati da Stoik l'immenso vivono in pace, utilizzando dei colorati draghi volanti per scorribande  aeree in cui si tirano pecore come fossero palle del basket. Cresce così Arnold, il figlio di Stoik, che ama volare e non si separa mai da Sdentato. Ma quel mondo è minacciato da un capo vichingo cattivissimo, Drago, che ha sottomesso altri draghi pronti ad incendiare e ad uccidere. In una delle sue esplorazioni, Arnold fa la conoscenza di un mondo paradisiaco, un'immensa landa popolata di esemplari di draghi dei più diversi, mansueti e dolci, guidati, scoprirà con stupore dalla mamma che non ha mai conosciuta, Valka, e che era stata portata via da un drago mentre lui era in culla. Il terzetto familiare si ricompone teneramente ma ecco la minaccia di Drago e una battaglia finale. «Quando interpreti una madre in un film è qualcosa di diverso da qualunque altro ruolo, è una recitazione particolare, un'emozione profonda. Le parole che dici smuovono sempre qualcosa che hai dentro», dice la Blanchett che considera questo film «un regalo ai miei figli e a tutti i bambini». Altre voci celebri, ma che in Italia non sentiremo, sono di Gerard Butler e America Ferrara. La regia è di Dean DeBois.

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