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Caltanissetta: immigrati, scatta l’emergenza

CALTANISSETTA. Un tentativo di fuga al Cie e una gigantesca rissa al Cara. Tutto in una notte. Il centro d'accoglienza di Pian del Lago a ondate successive si trasforma in un'autentica polveriera mettendo a durissima prova i nervi dei tanti poliziotti, carabinieri, finanzieri e soldati dell'esercito chiamati a garantire dall'esterno la sicurezza della grandissima struttura ormai in piena emergenza. Venerdì notte a Pian del Lago si è scatenato l'inferno. I primi ad uscire allo "scoperto" con un massiccio tentativo di fuga - per fortuna sventato - sono stati trenta cittadini tunisini per i quali è già pronto - così come gli altri ospiti del Cie - il rimpatrio forzato che dovrebbe avvenire la prossima settimana.

Sono usciti dai padiglioni dopo aver danneggiato le inferriate delle finestre, poi si sono arrampicati sulla rete di recinzione in diversi punti del campo. Il loro tentativo è stato accompagnato - come avviene solitamente in questi frangenti - dal lancio di oggetti vari all'indirizzo delle forze dell'ordine posizionate all'esterno della struttura pronte a tamponare una situazione che rischiava di diventare incandescente. Per un'ora gli extracomunitari sono rimasti aggrappati alle sbarre nella speranza di raggiungere la sommità e poi scavalcare le recinzione e infine scappare fra le campagne che circondano il centro ministeriale. Nessuno, alla fine, è riuscito a fuggire e alla fine hanno desistito per rientrare nei padiglioni.

Adesso si sta contando i danni di un'altra notte movimentata in un centro dove le sommosse - dopo un periodo di relativa calma - stanno lentamente riprendendo. Chiusa parentesi è scoppiata una gigantesca rissa al Cara (centro accoglienza richiedenti asilo) dove attualmente sono ospitati più di cinquecento cittadini stranieri in attesa di permesso di soggiorno. Ad "affrontarsi" sono stati in cento, afghani da una parte, nigeriani e ghanesi dall'altra. Si sono picchiati di santa ragione tirandosi addosso tutto quello che capitava a tiro. Un parapiglia sedato a stento dal personale della cooperativa operante all'interno del campo e dalle forze dell'ordine intervenute per ripristinare la calma. Alla fine si è registrato solo un contuso di nazionalità ghanese medicato sul posto. Si sconoscono però i motivi che hanno indotto i cento extracomunitari a dare alla gazzarra. Le forze dell'ordine hanno riportato non senza fatica la calma in una struttura (il Cara) dove in teoria gli animi dovrebbero essere meno surriscaldati rispetto all'attiguo centro (il Cie) dove sono ospiti immigrati - alcuni dei quali provenienti da circuiti carcerari - per i quali sono pronti i provvedimenti di espulsione dal territorio italiano.

A Pian del Lago e dintorni, però, la situazione rimane difficile ed è sempre alto il clima di tensione serpeggiante fra gli stranieri. Attualmente il Cie registra il pienone con 96 ospiti, mentre al Cara la capienza è stata allargata per accogliere parte dei migranti che sbarcano incessantemente sulle coste siciliane. In tutto più di cinquecento. Altro settecento stranieri sono ospitati in centro d'accoglienza temporanei approntati dalla Prefettura nel capoluogo e in altri comuni della provincia per alleggerire il peso di una emergenza igienica a "Pian del Lago". Altri cento o poco più, in questo momento, sono accampati all'esterno in attesa di trovare un posto all'interno del Cara e dormono dove capita con frequenti incursioni notturni agli impianti sportivi del cosiddetto "Pian del Lago 2" dove l'opera di risanamento e di ripristino appena avviata dal Comune è stata vanificata dai danneggiamenti.

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