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Cous cous «avvelenato» a Pantelleria: turiste da risarcire

Saranno risarcite per avere mangiato un cuscus "avvelenato". Lo hanno stabilito i giudici che, nel condannare un ristoratore del Trapanese, ha riconosciuto alle cinque turiste nissene il diritto al risarcimento che, in primo grado, era stato loro negato tra le pieghe dell'assoluzione dell'imputato.

CALTANISSETTA. Saranno risarcite per avere mangiato un cuscus "avvelenato". Lo hanno stabilito i giudici che, nel condannare un ristoratore del Trapanese, ha riconosciuto alle cinque turiste nissene il diritto al risarcimento che, in primo grado, era stato loro negato tra le pieghe dell'assoluzione dell'imputato. Così ha deciso la quarta sezione della corte d'Appello di Palermo che, adesso, ha condannato un ristoratore, il quarantanovenne Alessandro D., titolare di un locale in una famosissima isola del Trapanese. Lui che è tornato in giudizio su appello presentato dalle stesse parti civili (assistite dall'avvocato Walter Tesauro) che hanno impugnato il pronunciamento assolutorio di primo grado.

Così dopo nove anni si chiude una vicenda giudiziaria che ha preso le mosse da una cena al ristorante che s'è poi rivelata maledetta. Trasformando quella che doveva essere una vacanza indimenticabile di cinque amiche in una vera odissea. Un incubo. Con tanto di ricovero in ospedale per una fortissima intossicazione alimentare, ore d'inferno per forti dolori e, alla fine, pure la tanto agognata vacanza interrotta bruscamente. Tutto nella lontana estate del 2005. Quando le cinque giovani nissene hanno deciso di trascorrere il ferragosto in uno degli angoli più incantevoli del Mediterraneo, l'isola di Pantelleria.

 

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