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Eni di Gela, "In arrivo posti di lavoro nell’indotto"

Il responsabile: nuove aziende pronte a investire. La piattaforma per l’estrazione off-shore di gas verrà divisa in diversi lotti

GELA. «L’indotto della Raffineria soffrirà ma stiamo lavorando per creare certezze e un futuro economico a questa città». Con queste parole Bernardo Casa, responsabile industriale nazionale della raffinazione Eni, è intervenuto all’incontro convocato dal sindaco Angelo Fasulo, confermando che il piano di riconversione della fabbrica, di 2,2 miliardi di euro, è in fase operativa. «Stiamo dando lavoro al 60 per cento delle maestranze dell’indotto - continua -. Provvederemo da gennaio a incrementare le attività».

Il sessanta percento dell’indotto è già impiegato, nuovi investitori hanno annunciato il loro interesse ad insediarsi tra le isole della fabbrica di contrada Piana del Signore, mentre l’investimento di 70 milioni di euro destinati alla ricostruzione della diga Foranea subirà un notevole ridimensionamento, legato proprio alla fine della raffinazione di petrolio in città. «Garantiremo la messa in sicurezza della diga Foranea – assicura Carlo Guarrata, amministratore delegato RaGe – Abbiamo ridimensionato l’investimento. Non realizzeremo i bracci di carico, legati alla sola attività petrolifera».

 

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