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Botte da orbi tra vicini, sette imputati tornano alla sbarra

Tre giovani vanno sotto processo per difendersi, a vario titolo, dei reati di lesioni aggravate, minacce e danneggiamento. Un quarto è stato già giudicato

CALTANISSETTA. In sette tornano alla sbarra perché protagonisti di scene da guerriglia urbana. Una rissa di violenza inaudita, senza esclusione di colpi - secondo la tesi accusatoria - che nel giugno di quattro anni fa ha fatto scattare pure il loro arresto. Maturato dopo un intervento dei carabinieri, effettuato a più riprese, in quello che poi si sarebbe trasformato in una sorta di campo di battaglia. È l'area di contrada Xirbi, a pochi passi dall'ex stazione ferrovia. E lì, in due palazzine appartenenti alle Ferrovie, abitavano i coinvolti nella burrascosa storia. Gli stessi sette chiamati al cospetto del giudice Marco Milazzo per rispondere di rissa aggravata.

Imputazione che pende sul il ventinovenne Alessandro Fiume, il quarantaduenne Calogero Ventura e il ventisettenne Michele Giuseppe Marco Tripisciano (assistiti dall'avvocato Maria Francesca Assennato). A loro si sarebbero contrapposti il quarantanovenne Antonio Passaro (assistito dagli avvocati Salvatore Candura e Giuseppe Giunta), Luciano e Giuseppe Oddo (difesi dall'avvocato Boris Pastorello) padre e figlio e, infine, il cinquantaduenne Francesco Castello (assistito dall'avvocato Sandro Valenza). Per tutti, la notte tra il 20 e 21 giugno 2011, è maturato il provvedimento restrittivo in carcere.

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