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Trasfusione letale, nove sul banco degli imputati

La vicenda giudiziaria ruota attorno alla morte del vigile del fuoco in pensione, Angelo Giulietti, deceduto nell’ottobre di sei anni addietro

MUSSOMELI. Al via il dibattimento per un piccolo drappello d'imputati tirato in ballo per omicidio colposo. Sono nove in tutto - tra medici, infermieri, biomedici e tecnici di laboratorio - finiti al centro di due distinti dossier della procura e che, adesso, sono entrati in un unico calderone processuale. Quello che deve aprirsi nei confronti di un gruppo di professionisti al centro, ognuno per il proprio ruolo rivestito, di un caso di malasanità. Un aspetto, questo, che non sembra lasciare margine a dubbi. Il procedimento dovrà stabilire se e di chi siano le eventuali responsabilità.

È in due momenti differenti che i sospettati si sono ritrovati nel vortice di un'inchiesta legata alla morte del vigile del fuoco in pensione, Angelo Giulietti, deceduto il 6 ottobre del 2009 fa dopo una trasfusione di sangue errata. Perché dopo un intervento chirurgico gli sarebbe stato somministrato sangue di gruppo "A" piuttosto che il suo di tipo "B". Errore fatale che in prima battuta ha fatto scattare la contestazione della procura a carico dei medici Concettina Aurora Ingrascì, Calogero Vullo, l'anestesista Angela Ferruzza, la responsabile del centro trasfusionale di San Cataldo, Santa Noto, l'infermiere Salvatore Costanzo in servizio all'ospedale di Mussomeli, il tecnico bio-medico Salvatore Fiorenza e il tecnico di laboratorio Filomena Morreale (difesi dagli avvocati Massimo Dell'Utri, Giuseppe Panepinto, Emanuele Limuti, Antonio Impellizzeri, Giacomo Butera, Maria Giambra, Michele Costa e Maria Elisa Braccioforte).

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