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Anno giudiziario a Caltanissetta
"La mafia continua ad essere pericolosa"

Il periodo preso in esame, è stato caratterizzato da intimidazioni, minacce, insinuazioni e delegittimazioni varie rivolte a magistrati, funzionari pubblici e rappresentanti di organizzazioni private, specie quelli più esposti sul campo dell’antimafia e della lotta all’illegalità.

CALTANISSETTA. Nel nisseno anche se la mafia non ricorre più alle armi continua ad essere pericolosa. E’ infiltrata negli appalti pubblici, mira alla loro gestione, punta ai palazzi del potere. A dettare legge, sono ancora vecchi boss che dal carcere continuano ad impartire ordini. I clan chiedono il pizzo, si occupano del fiorente traffico dello spaccio di stupefacenti, puntano i loro interessi sul gioco d’azzardo e su video giochi. Boss vecchio stampo che si avvalgono soprattutto a Gela di bande di minorenni pronti a mettersi a disposizione della mafia. E’ quanto emerge dalla relazione illustrata dal presidente della corte d’appello di Caltanissetta Salvatore Cardinale in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario. Il periodo preso in esame, è stato caratterizzato da intimidazioni, minacce, insinuazioni e delegittimazioni varie rivolte a magistrati, funzionari pubblici e rappresentanti di organizzazioni private, specie quelli più esposti sul campo dell’antimafia e della lotta all’illegalità.

Si tratta di segnali che sembrano manifestare un parziale cambiamento della strategia fin qui perseguita del cosiddetto “inabissamento” a favore della scelta di una maggiore visibilità anche mediatica dell’insofferenza sempre più crescente verso l’azione di contrasto che tuttora è condotta dallo Stato e che trova l’adesione in alcuni protagonisti di un’imprenditoria libera e illuminata.

Anche se al dinamismo dei clan non corrisponde una società civile capace di reagire, continua l’azione di contrasto alla mafia che vede in prima linea Confindustria e Camera di Commercio, i cui vertici più volte sono stati destinatari di intimidazioni. E’ anche forte la presenza delle associazioni antiracket. Intanto nel Distretto di Caltanissetta, che comprende anche Gela ed Enna, si registra  ancora una carenza di magistrati, è diminuita la durata media dei processi passata da 749 giorni a 675, sono stati smaltiti più processi rispetto all’anno precedente. Nel nisseno c’ stata un’impennata di furti nelle abitazioni, diminuiscono le rapine, aumentano le estorsioni e i reati d’usura, così come è in aumento lo stalking anche se non si registrano femminicidi.

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