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Il convento dei francescani di Mussomeli chiude i battenti

L’annuncio di padre Antonio rimasto fortemente deluso: «I miei confratelli hanno preso la decisione nel corso dell’assemblea di Pergusa»

MUSSOMELI. Lo ha annunciato in anticipo di 24 ore rispetto alla tabella di marcia. Lo ha fatto in maniera sommessa, nel corso di una messa infrasettimanale: «I miei confratelli hanno deciso, questo convento chiuderà». Padre Antonio Caruso ha annunciato quello che a Mussomeli nessuno avrebbe voluto sentire. Nemmeno la legge introdotta subito dopo l’unificazione d’Italia con l’incameramento dei beni della Chiesa ne aveva decretato la fine. Ma l’ordine dei francescani conventuali di Sicilia, nel corso dell’assemblea generale di questi giorni all’Oasi di Pergusa, ha deciso sulle sorti del convento.

Su cinque istituti religiosi pendeva, a causa della crisi economica e soprattutto di quella delle vocazioni, la scure, la mannaia. Secondo le regole, il futuro del convento sarebbe dipeso da una votazione dei confratelli. E i religiosi hanno dovuto fare una scelta; il presidio francescano più votato è stato quello di Ragusa, poi quello di Noto ed infine al terzo posto, ex aequo, Mussomeli ed Alcamo. Ma considerato che ad Alcamo ha sede il definitorio del padre provinciale di Sicilia, una costola amministrativa e gestionale molto importante dell’ordine, l’assemblea ha preferito salvare la struttura trapanese ai danni di quella mussomelese. Una storia lunga centinaia di anni e che si interrompe quindi in maniera brusca, dopo una semplice votazione. Pochissime le parole utilizzate da Antonio Caruso, il padre guardiano, a conclusione della messa di martedì sera.
«Vi debbo annunciare che il convento di Mussomeli è stato chiuso. Pace e bene».

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