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L'ultimo addio di Riesi a Calogero: "Ciao, gigante buono"

A centinaia hanno atteso il feretro all’uscita dalla chiesa madre. Lo schianto è avvenuto lunedì scorso sulla statale 640 vicino al capoluogo

RIESI. «Non ci sono parole che possano lenire il dolore di questi due genitori e della sorellina. Non si può morire a 20 anni». Le parole di don Biagio Lazzara hanno rotto il silenzio nella chiesa madre, gremita da parenti, amici e da tantissimi giovani, che ieri pomeriggio hanno voluto omaggiare e salutare per l’ultima volta Calogero Cigna, il ventenne morto nell’incidente stradale, lunedì scorso sulla strada statale 640, alle porte di Caltanissetta.  Un dolore senza fine per papà Salvatore, mamma Giusi e per la sorellina Sofia, in prima fila e con gli occhi sempre puntati sulla foto collocata sulla bara, che ritraeva Calogero sorridente. Già, quel sorriso, menzionato più volte da don Biagio e dai colleghi di lavoro della ditta di bevande In.Be.Al e dagli amici. «La foto che ho visto sul feretro mi fa pensare che Calogero è già risorto — dice don Biagio Lazzara —. Una splendida immagine dove si vede tutta la luce della vita». Parole toccanti, quelle del sacerdote, che ha concelebrato la messa con il direttore dei salesiani don Antonello Bonasera e don Vincenzo Sena. In chiesa erano presenti anche molti ex compagni di scuola del giovane e il dirigente dell’Istituto «Carafa», Giuseppe Miccichè, che ha espresso sgomento e tristezza per la perdita di Calogero.«Abbiamo avuto modo di conoscere Calogero, un ragazzo sempre allegro, generoso, buono e altruista — racconta Miccichè —. Aveva vent’anni ma era già maturo e responsabile. Calogero continuerà a vivere nel cuore di chi lo ha conosciuto».

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