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Caltanissetta, contratti telefonici fasulli: in tre alla sbarra

Due sono ex amministratori di una società che procacciava clienti, l’altro era estraneo alla società

CALTANISSETTA. È attorno a contratti telefonici fasulli che avrebbe ruotato l’operazione. Almeno per due di loro. Soci in affari e che con uno stratagemma avrebbero ottenuto telefonini gratuiti. Un terzo accusato sarebbe entrato in questa storia, ma in veste differente, perché si sarebbe ritrovato in possesso di «sim» legate a quel contratto taroccato. È questo lo scenario complessivo di una vicenda che ha trascinato sotto accusa il trentaduenne Cristian O. e la quarantenne Maria L.R. (difesi, rispettivamente, dagli avvocati Davide Anzalone e Giuseppe Dacquì) per l’ipotesi di falso. Mentre un terzo, il trentanovenne Michele G. (assistito dagli avvocati Boris Pastorello ed Alberto Salpietro) è tirato in ballo per ricettazione di schede telefoniche che sarebbero state collegate, secondo la tesi accusatoria, al broglio dei telefonini. I fatti sono datati nel tempo. Risalgono a qualcosa come sette anni fa o poco più. I due soci gestivano una ditta che operava nel campo della telefonia. E procacciavano contratti per conto di una nota società.

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