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Caltanissetta, crescono i tumori e calano le donazioni di sangue

Crescono le donazioni ma non sono sufficienti al fabbisogno perché sono aumentate a dismisura le richieste da parte degli ammalati oncologici

CALTANISSETTA. L'obiettivo dell'autosufficienza era stato raggiunto sul finire del 2014 quando richieste e donazioni quasi erano riuscite a bilanciarsi. In pochi mesi la situazione si è nuovamente capovolta. Se, da una parte, cresce il numero dei donatori dall'altra è in aumento il numero dei malati oncologici. In crescita leucemie e mielomi, soprattutto nella zona nord della provincia, malattie che richiedono trasfusioni frequenti e il sangue raccolto riesce a malapena a soddisfare i fabbisogni del plesso ospedaliero dove converge l'utenza di una grossa fetta dell'ennese e di Canicattì. I numeri nella loro drammatica carenza parlano chiaro: il fabbisogno è stimato in seimilacinquecento sacche l'anno, la raccolta sfiora cinquemilaseicento unità. «ABZero» è un'associazione nata qualche anno fa operante all'interno dell'ospedale «Raimondi» e che già vanta un numero considerevole di soci. Alto è anche il numero delle donazioni (1100 nel 2014) ma il movimento, così come la Fidas, si è trovato a fronteggiare richieste pressochè raddoppiate rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. «Da dicembre - ha detto Tatiana Amico di ABZero - almeno una volta al mese ci arrivano dal Sant'Elia richieste di piastrine e sangue intero per la cura degli ammalati oncologici che comunque riusciamo a soddisfare».

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