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Avvelenato un randagio a Caltanissetta: la Rete si indigna

La classica polpetta assassina ha posto fine ai suoi giorni

CALTANISSETTA. «Questo è Bianchino, un randagio che viveva senza dare fastidio a nessuno presso la zona industriale, un cane molto docile e che aveva una grande timidezza e paura del uomo». È una delle tanti frasi che accompagnano la foto di Bianchino, il cane dal folto pelo bianco, le orecchie marroni, e dai grandi occhi buoni, che ieri, con la sua morte, provocata in maniera atroce, ha commosso il web.

Bianchino era conosciuto da tantissime persone. C’era chi, come i volontari della Lida, aveva sempre qualche carezza per lui e chi gli portava qualcosa da mangiare, e lui ricambiava con feste e scodinzolate. Di certo dell’uomo si fidava. Qualcuno però ha deciso di ucciderlo dandogli un boccone avvelenato. I segni sul volto sofferente del cane sono inequivocabili e chissà quanti altri quattro zampe, che vivevano senza dare fastidio a nessuno, sono morti come lui in questi giorni per mano di qualcuno che, senza scrupoli, avrà deciso barbaramente di mettere la parola fine al problema del randagismo o, semplicemente, si diverte ad uccidere quello che da sempre è considerato il migliore amico dell’uomo.

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