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Crisi idrica a Niscemi, fioccano le denunce

NISCEMI. Le denunce, contro la crisi idrica che asseta la città, a Niscemi sono come le ciliegie: una tira l'altra. Alla caserma dei Carabinieri dall'inizio della settimana ne sono state presentate ben 10. Tutte a firma di cittadini e di mamme di famiglie, esasperati per la mancanza di un bene primario, qual è l'acqua potabile.

A dare il via al coro di denunce, è stato lunedì scorso il Giuseppe Maida, il quale formalmente aveva segnalato che nel quartiere Purgatorio (zona alta del paese) i rubinetti di casa erano a secco da una quindicina di giorni. «La mancanza di acqua potabile - sottolineava Maida nel suo esposto - penalizza soprattutto le fasce più deboli della popolazione: anziani, ammalati, bambini». Dopo la denuncia di Maida per il reato di interruzione di un pubblico servizio, si sono presentati in caserma altri nove cittadini, residenti nei quartieri Purgatorio, Grazia e Sant'Antonio. Particolarmente eloquente sulla penosa situazione vissuta in questi rioni, è la denuncia presentata congiuntamente da quattro mamme di famiglia.

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