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Blocchi alla Raffineria di Gela, notte davanti i cancelli della fabbrica

GELA. Hanno trascorso la notte all’addiaccio i lavoratori dell’indotto della Raffineria di Gela che dalle prime luci dell’alba di ieri mattina, bloccano gli accessi in entrata e in uscita dal petrolchimico. Il cambio turni è garantito ogni 24 ore mentre aumentano rabbia e tensione. Anche oggi, come ieri, in segno di solidarietà con gli operai in lotta, hanno incrociato le braccia anche i lavoratori del diretto.

Ad accendere la miccia, i 68 operai dell’Elettroclima appena licenziati. Accanto a loro gli operai della Smim Impianti. Una situazione che però riguarda tutto l’indotto dopo il fermo della raffineria decretato con il protocollo siglato al ministero per lo sviluppo economico, il 6 novembre del 2014 quando l’Eni ha presentato un piano di riconversione della raffineria che prevede l’abbandono della raffinazione trasformando il petrolchimico in green refinery.

Intanto i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania, hanno chiesto al prefetto di Caltanissetta, al sindaco di Gela e al presidente del consiglio comunale, di procedere alla sospensione dei mutui e dei tributi locali (Imu e Tasi) per i lavoratori dell’indotto, del diretto e di tutti gli inoccupati e disoccupati che risiedono a Gela. La richiesta è stata avanzata alla luce della dichiarazione di Gela, quale “area di crisi complessa”.

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