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Caltanissetta, in tre alla sbarra per minacce: "Veniamo ad ammazzarti"

CALTANISSETTA. «Ero distrutto e impaurito tant' è che ho preso la pistola e ho sparato... e sto pagando per questo». È il ricordo, in aula, dell' autista autore della sparatoria di viale Trieste che nel settembre del 2012 ha seminato panico e caos in strada. Ieri, al cospetto del giudice Simone Petralia, il sessantenne Filippo Virzì, in questo caso parte lesa, ha ricostruito l' intera vicenda a monte della sparatoria di viale Trieste di cui poi s' è reso protagonista.

È salendo sul pretorio che ha ripercorso quelle frasi al processo che ora lo vede nella veste di parte offesa- perché ha scelto di non costituirsi- nei confronti di chi prima lo avrebbe minacciato di morte e intimorito fino ad esasperarlo inducendolo a fare fuoco in strada. Questa, almeno, la sua tesi al processo che vede sul banco degli imputa ti il quarantunenne Michele Giarratana (difeso dagli avvocati Boris Pastorello e Alberto Salpietro), il trentottenne Alfonso Riggi (assistito dall' avvocato Michele Rus sotto) e il trentaseienne Fabio Russo (difeso dall' avvocato Giovanni Di Giovanni) che in tribunale sono stati chiamati a rispondere di minacce continuate e in concorso e molestie telefoniche. Reati che si sarebbero consumati ai danni dello stesso Virzi nei giorni che hanno poi preceduto quelle sequenze da Far -west in pieno giorno e tra la gente. Con gli stessi tre ora alla sbarra in quel caso bersaglio dello stesso sparatore.

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