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Droga e mafia a Gela, 16 misure cautelari: "Ecco il nuovo boss" - Nomi e foto

GELA. E’ stata denominata “Falco” l’operazione condotta dalla Squadra Mobile di Caltanissetta, in collaborazione con gli agenti del commissariato di Gela, che ha permesso agli inquirenti di arrestare il nuovo reggente di Cosa nostra di Gela, Gianluca Pellegrino, appartenente al clan Emmanuello e di sgominare un vasto traffico di sostanze stupefacenti. Eseguite 16 misure cautelari.

In carcere è finito un nuovo boss emergente, Gianluca Pellegrino, 32 anni. Arresti domiciliari per Alessandro Emanuele Pellegrino, 26 anni; Giovambattista Campo, inteso “Giovanni” 50 anni; Pietro Caruso, inteso “Nele” 32 anni; Emanuele Faraci, inteso “Nele”, 37 anni; Orazio Tosto, 23 anni; Angelo Famao, 28 anni, nato a Vittoria; Jonny Cavallo, 24 anni e  Guido Legname, 21 anni. Obbligo di firma per Rosario Perna, Gabriele Macchiarella, Loreto Saverino, Francesco Cuntrò, Angelo Scialabba e Nunzio Alabiso. Non è stato invece ancora rintracciato, Giuseppe Di Noto, 24 anni, sottoposto agli arresti domiciliari.

Gianluca Pellegrino risponde di associazione mafiosa - aggravata dall’essere armata - in quanto è ritenuto un esponente di Cosa nostra. L’uomo, già nel 2003 avrebbe imposto il pizzo a 12 imprenditori locali. Pellegrino sarebbe il   “figlioccio” di Francesco Vella, già reggente degli Emmanuello e oggi collaboratore di giustizia.

Un boss emergente, considerato anche la “mente” della presunta organizzazione, appena sgominata dalla polizia, che si dedicava al traffico e  allo spaccio di stupefacenti. Venne scarcerato nel 2011, dopo otto anni di carcere, ma il rampante Pellegrino, approfittando anche del vuoto lasciato dai Rinzivillo, tornò sin da subito a riprendere le redini del clan allacciando rapporti sia con la Stidda che con Cosa nostra e in particolare con Alessandro Barberi, che ha anche ricoperto il ruolo di rappresentante provinciale della famiglia mafiosa nissena.

Pellegrino, uscito dal carcere sarebbe tornato ad occuparsi di estorsioni ed organizzare e dirigere un fiorente traffico di sostanze stupefacenti. Ben 23 sono stati gli episodi di cessione ampiamente documentati soprattutto nei locali estivi della movida gelese. Sequestrati a Gianluca Pellegrino, nel corso dell’operazione, 7800 euro in contanti.

Il blitz è stato condotto dalla Squadra Mobile di Caltanissetta, con la collaborazione delle Squadre Mobili di Catania, Palermo, Parma, Torino e delle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine di Palermo. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale nisseno, Alessandra Bonaventura Giunta, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta presso la Procura della Repubblica.

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