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Eni, al via il risanamento ambientale a Gela per l'area ex Isaf

GELA. C'era una volta a Gela l'Isaf, ovvero l'industria siciliana acido fosforico di proprietà (con quote paritarie) di Eni, Montedison e Regione Sicilia. Serviva a produrre, dalle fosforiti del Marocco, la materia prima per i fertilizzanti complessi NPK, contenenti cioè azoto, fosforo, e potassio, fondamentali per un'agricoltura avanzata. Ma negli anni '80, con la crisi della chimica di base, cominciò il lento declino anche di questo piccolo settore produttivo, che a metà del '90 fu chiuso definitivamente.

Venerdì prossimo, cioè 20 anni dopo, Eni e Syndial, rimasti gli unici proprietari del «relitto», avvieranno nell'isola 9 del petrolchimico gelese il programma di risanamento ambientale nel corso di una manifestazione di presentazione dell'apposito progetto.

«L'evento - scrive in una sua nota l'ufficio stampa dell'Eni - sarà occasione per inaugurare le attività di cantiere e con il taglio del nastro Eni e Syndial daranno simbolicamente avvio a una attività che rappresenta un passo importante nell'ambito del programma contenuto nel Protocollo di Intesa per l'Area di Gela».

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