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Caltanissetta, l'assessore Lo Bello: benefici solo ad aziende coi requisti

CALTANISSETTA. «La provincia di Caltanissetta, ad certo momento, fu da esempio per tutti, si cominciò a dire "no" ed a parlare di legalità non più come Sciascia la intendeva, ma una legalità praticata». Quello, così come ieri lo ha indicato a Caltanissetta l' assessore regionale alle Attività produttive Mariella Lo Bello, è stato il momento in cui embrionalmente ha iniziato a prendere corpo un' idea, quella che poi s' è trasformata in zona franca di legalità per le imprese. Con lo stanziamento, adesso, di 50 milioni di euro da parte della Regione destinati a questo piano di sviluppo.

Un progetto ambizioso, ma non velleitario che interesserà 28 centri delle provincie di Caltanissetta, Enna e Agrigento, su cui ieri alla Camera di commercio di Caltanissetta si sono soffermati lo stesso assessore Lo Bello, Salvatore Pa squaletto presidente del Tavolo unico di regia per lo sviluppo e la legalità e Giuseppe Timpanaro di «Italia lavoro». Tutti attorno a un progetto che sembra avere il senso del riscatto in una provincia che in passato concentrava una serie di negatività. «A un certo punto venne fuori l' idea di mutuare la zona franca urbana, perché non c' era un precedente. Una zona peritralmente definita in cui viene restituito qualcosa agli imprenditori di quelle zone».

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