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Detenuti diventano cuochi nel carcere di Gela

GELA. Erano emozionatissimi, come al primo giorno di scuola. Sorridenti e trepidanti, pronti a mettere in pratica ciò che hanno appreso durante il corso di formazione. Un giorno importante per alcuni detenuti di Gela, che usciti dalle loro celle, sono stati chiamati a preparare delle pietanze e a servirle a tavola. Chef per un giorno.

I protagonisti sono dieci detenuti della struttura penitenziaria di Gela di contrada “Balate”, che hanno preparato un pranzo di beneficenza per degli ospiti un po’ speciali. A tavola c'erano infatti alcune autorità e molti esponenti dei club service della città.

Una giornata resa ancora più speciale, perché si è trattato di un pranzo di beneficenza, il cui ricavato verrà donato all’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, presieduta a Gela da Graziella Condello Città.

Sulla tavola degli ospiti, sono finiti i piatti tipici della cucina siciliana, come per esempio la pasta con i ceci e la classica insalata di arance, carne di maiale, orata e spigola in crosta di patate e la torta alla crema accompagnata dalla frutta.

Un menù arricchito in ogni caso dal sorriso, dalla volontà e dall’impegno manifestato da ogni cuoco che, lasciata per qualche ora la sua cella, si è cimentato nella preparazione di piatti tipici della nostra tradizione.

L’iniziativa è stata promossa dall’associazione "Gli amici di Antifemo ed Entimo", presieduta da Franco Città ed è stata resa possibile grazie alla collaborazione dello chef Totò Catania e da alcuni imprenditori che hanno sponsorizzato.

“Queste iniziative – ha detto il prefetto Maria Teresa Cucinotta - sono fondamentali perché si parla tanto di rieducazione ma spesso è difficile mettere in campo delle azioni per renderla concreta. La presenza delle istituzioni mi pare la risposta migliore che si possa dare. Dobbiamo sempre ambire proprio al reinserimento dei detenuti nella società civile e avviare un processo di rieducazione e mi sembra che queste iniziative siano le manifestazioni più belle e veramente più concrete perché non sono fatte solo di parole ma anche di segni tangibili. E’ la prima volta che vengo in questa struttura penitenziaria e mi sembra veramente una bellissima struttura. Auspico che anche le altre strutture vengano migliorate e rese vivibili”.

“Questo progetto – ha aggiunto Franco Città, presidente dell’associazione “Gli amici di Antifemo ed Entimo" - si rifà proprio allo scopo della nostra associazione che è quello di valorizzare i beni patrimoniali della nostra città fra cui l’eredità immateriale e la gastronomia gelese è fra questi. Il progetto è stato proposto e realizzato a partire dal mese di giugno. Abbiamo tenuto delle lezioni teorico - pratiche in cucina sui principi gastronomici della cucina siciliana e in particolare su quella di Gela. I detenuti hanno partecipato a questo corso manifestando grande interesse ed entusiasmo. Abbiamo in questo modo valorizzato il patrimonio della nostra città, offerto ai detenuti un’opportunità da spendere quando usciranno dal carcere perché sarà consegnato loro un attestato di partecipazione e un altro aspetto fondamentale, voluto dagli stessi detenuti e dalla direzione del carcere, riguarda il fatto che il ricavato di questo pranzo sarà devoluto all’associazione italiana per la ricerca contro il cancro”.

“Queste iniziative – ha concluso Riccardo Vigneri, presidente regionale Airc – sono importanti per due aspetti. Anzitutto consentono di aiutare la ricerca contro il cancro, ricerca che negli ultimi anni ha fatto progressi straordinari, passi da gigante perché il livello di cura e il livello di sopravvivenza sono moltiplicati grazie alla ricerca scientifica. L’altro aspetto fondamentale è la sede in cui si svolge questa iniziativa e le finalità che ha. Dobbiamo pensare a queste persone che si trovano in condizioni di difficoltà. Coinvolgerli nella gestione di un pranzo, mi sembra che sia stata un’idea eccezionale”.

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