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Dalla pietra-calendario al Menhir: scoperte archeologiche a Gela

GELA. Cercavano bunker risalenti alla seconda guerra mondiale e invece hanno fatto delle scoperte eccezionali. Ai loro occhi si è presentata una Pietra Calendario risalente con tutta probabilità a 5 mila anni fa e non solo. Un sito, quello di contrada Cozzo Olivo, a 10 chilometri da Gela, ricchissimo di presenze preistoriche, che ha permesso a tre archeologi gelesi, Giuseppe La Spina, Michele Curto e Mario Bracciaventi di scoprire anche un Menhir e un cimitero militare. Il Menhir, è lungo 5 metri, pesa diverse tonnellate ed è sdraiato su una fossa. E’ lavorato nella punta ed è in asse con il solstizio. Le tombe che si trovano invece sulle colline, sono rivolte tutte ad est, verso il sorgere del sole.

Si presume che in quell’area ci fossero alcuni insediamenti umani, dalla preistoria ai greci, perché si tratta di un’area particolarmente ricca. Era un sito strategico dal punto di vista delle risorse che offriva. C’era tutto ciò che i popoli antichi potessero desiderare. C’erano corsi d’acqua, una piana fertile e colline rocciose per ricavarne la pietra.

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