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"Cresta alle spese per i detenuti", chiesta una condanna a Caltanissetta

CALTANISSETTA. Un dipendente infedele e compiacente. Rapporto di accondiscendenza che avrebbe avuto con due assistenti di polizia penitenziari anch'essi finiti nell'occhio del ciclone e che hanno poi chiuso il loro conto con la giustizia patteggiando la pena.

Ora, per la procura, l'ex dipendente della società «Ias Morgante» di Trieste che fornisce alimenti ai detenuti della casa circondariale di via Messina va condannato.

É di 3 anni la pena che l'accusa ha sollecitato ieri nei confronti di Angelo Fausciana (assistito dagli avvocati Massimiliano Bellini e Walter Tesauro) , l’unico del terzetto entrato al centro di questo dossier ad affrontare l’istruttoria dibattimentale, finito sul banco degli imputati per rispondere dell'ipotesi di peculato. Questa la contestazione per cui è stato chiamato al cospetto del tribunale presieduto da Antonio Napoli, sull'onda di una indagine che nel luglio di cinque anni fa ha fatto scattare i provvedimenti restrittivi sia per lo stesso sospetto dipendente dell'azienda triestina che per i due agenti in servizio alla casa circondariale Malaspina.

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