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Cgil Gela: "Alcune cooperative ricorrono a impieghi in nero"

GELA. "Alcune cooperative sociali di Gela pagano i propri operatori una volta l'anno, non versano contributi, fanno ricorso al lavoro nero, favorite dalla mancata vigilanza del Comune".

La denuncia giunge dalla Cgil gelese e dalla categoria della Funzione pubblica, in una nota con la quale il sindacato chiede un incontro urgente con il sindaco e l'assessore ai servizi sociali. Al centro della vicenda c'è la discussa gestione delle case-famiglia per disabili psichici, per minorenni e per rifugiati politici.

"Pretendiamo legalità in tutti i settori - scrive il segretario della Cgil, Ignazio Giudice - non soltanto negli appalti di opere pubbliche; chiediamo legalità e rispetto dei diritti in tutti i compartimenti dove i servizi sociali erogano appalti e firmano convenzioni che impegnano decine di migliaia di euro l'anno di soldi pubblici".

In alcune coop un controllo dell'ispettorato del lavoro avrebbe accertato la presenza di dipendenti che operavano senza assunzione. La Cgil, oltre a sollecitare maggiori controlli, chiede che all'incontro con l'amministrazione comunale di Gela partecipino anche i sindaci del distretto socio-sanitario della fascia sud della provincia di Caltanissetta.

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