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Presunta truffa su internet, non reggono le accuse per un giovane di Riesi

RIESI. È per acquisti trappola su internet che è finito nei guai. Prima rimediando la denuncia e poi il rinvio a giudizio per truffa. Perché accusato di avere rifilato un “bidone” al malcapitato cliente di turno. E il giovane riesino è stato accusato di avere intascato quei soldi senza mai avere spedito all'acquirente quanto comprato da lui su internet.

Ma alla fine le contestazioni a suo carico hanno vacillato ed è riuscito ad uscire indenne dal procedimento. Così ha chiuso il suo sospeso con la giustizia un giovane di Riesi  (assistito dagli avvocati Vincenzo Vitello e Adriana Vella) comparso dinanzi il giudice Giuseppina Figliola per il reato di truffa.

E per lui la procura ha chiesto la condanna a 6 mesi di reclusione. Ma alla fine l'ago della bilancia ha propeso verso il teorema difensivo, perché il giudice lo ha assolto “per non avere commesso il fatto”.

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