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Scontro fatale sulla A19, assolto per la morte del fratello

CALTANISSETTA. Nell’impatto dell’auto guidata da lui erano morti il fratello e la sua badante. Poi, dramma nel dramma, s’è ritrovato pure sotto accusa.

Denunciato prima e alla sbarra poi, per rispondere di omicidio colposo. Ma alla fine, anche se il verdetto non potrà mai riempire il vuoto lasciato da quell’incidente fatale, almeno dal punto di vista giudiziario è stato riabilitato.

È caduta la contestazione che pendeva sul capo del sessantacinquenne Michele Bartolotta (difeso dall’avvocato Salvatore Alfano) alla fine assolto dal giudice di Catania perché «il fatto non sussiste». Perché, secondo lo stesso giudice «manca la prova della sussistenza delle condotte colpose contestategli». Quelle relative all’incidente stradale avvenuto il 7 luglio del 2012 lungo l’autostrada Palermo - Catania, non distante dallo svincolo per Paternò.

Con lui, sulla Toyota Yaris finita contro il guard-rail, viaggiavano il fratello Angelo Bartolotta e la sua bandante, la romena Rodica Agache. Gli ultimi due nell’impatto contro le barriere metalliche non hanno avuto scampo.

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