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Lotta al racket, a due imprenditori agrigentini e a un colonnello la cittadinanza onoraria di Gela

GELA. Domani alle ore 10,30, nell’aula consiliare del Comune di Gela sarà conferita la cittadinanza onoraria al colonnello dei carabinieri Mario Mettifogo, al testimone di giustizia Nino Miceli e all’imprenditore Salvatore Moncada. I tre neo gelesi ad honorem si sono distinti per il loro impegno in città contro la criminalità organizzata. Mettifogo, dal 1989 al 1993, ha retto il Comando del Nucleo Operativo e la Compagnia Territoriale di Gela, in un periodo di particolare recrudescenza mafiosa, conducendo proficue indagini anche in relazione al racket delle estorsioni. E a quest’ultimo fenomeno si sono ribellati Moncada e Miceli.

Il primo, nel 2004, ha fatto arrestare in flagranza di reato estorsori di Cosa Nostra che gli avevano chiesto il pizzo sui lavori che si era aggiudicato per la realizzazione di un impianto di pubblica illuminazione a Manfria. Miceli invece, nello stesso periodo di Mettifogo, ha denunciato e fatto arrestare 46 estorsori delle consorterie mafiose di Cosa Nostra e Stidda che dal 1990 gli avevano chiesto la tangente sulla sua attività commerciale a Gela e lo avevano minacciato ripetutamente con atti intimidatori.

Inserito in un programma speciale di protezione, per ragioni di sicurezza, il testimone di giustizia ha dovuto lasciare Gela con una nuova identità. Grazie al suo caso, è stato l’ispiratore della Legge del 23 febbraio 1999, n. 44 ovvero le Disposizioni concernenti il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell'usura. Alla cerimonia di venerdì, oltre all’amministrazione e al consiglio comunali, prenderanno parte varie autorità civili e militari.

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