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Anziana uccisa a Gela, l'autopsia rivela: "Massacrata con un ventilatore"

GELA. E' avvenuta al termine di un’atroce sofferenza la morte di Nunzia Minardi, la 75enne pensionata di Gela uccisa, martedì scorso, dal figlio, Giuseppe Di Dio, di 54 anni, in preda a un raptus omicida. L'autopsia, eseguita dal medico legale, Giuseppe Iuvara, ha permesso di accertare che la donna è stata aggredita e buttata a terra, quindi colpita più volte alla bocca con un ventilatore che le ha fatto perdere i denti (trovati sul pavimento della casa di via Livorno) e causato una violenta emorragia nel cavo orale.

La forzata posizione supina dell’anziana che non riusciva ad alzarsi e il sangue che le affluiva a fiotti nella gola le avrebbero causato il soffocamento che, nel giro di tre-quattro minuti l’ha portata alla morte. Il rapporto del medico legale sarà consegnato con tutti i suoi dettagli entro 90 giorni.

Giuseppe Di Dio resta in carcere, in attesa di essere interrogato dai magistrati. Deve spiegare i motivi che lo hanno indotto a uccidere la madre e a tentare di ammazzare il padre, Emanuele, di 84 anni, che i medici hanno dimesso dall’ospedale con una prognosi di 40 giorni avendo riportato nell’aggressione la frattura della scapola sinistra e delle ferite lacero contuse alla testa. Per le strutture di psichiatria che l’avevano avuto in cura, Giuseppe Di Dio non era da considerare pericoloso. I vicini invece raccontano che le liti in famiglia avvenivano frequentemente perché lui chiedeva sempre soldi e in particolare nei primi giorni del mese, quando i suoi genitori incassavano la pensione.

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