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Rapinano un'armeria a Caltanissetta, arrestati quattro complici

CALTANISSETTA. Entra in un’armeria di Caltanissetta e fa capire al titolare di voler aver un rapporto sessuale con lui. La donna così lo narcotizza con una bevanda e porta via una pistola calibro 357 Magnum-marca Taurus, e due pacchi contenenti 150 munizioni. Intanto la sorella con i suoi figli e lo zio in auto le fanno da palo fuori dell’armeria.

E’ quanto ricostruito dalla squadra mobile - sezione narcotici di Caltanissetta, per la rapina compiuta da Genifer Tortorici, di 28 anni, insieme alla sorella Catena Tortorici, 30 anni. Le due donne sono state arrestate oggi insieme a Domenico e Giovanni  Calandra Checco, di 28 anni, e Rosario Nicosia, di 67 anni, zio delle due donne. Sono tutti indagati per il reato di concorso in rapina, di porto abusivo d’armi e detenzione illegale di munizionamento. In particolare, Giovanni Calandra Checco e Genifer Tortorici sono stati anche indagati per il reato di furto in abitazione per aver sottratto una pistola ad un uomo di San Cataldo.

Dopo la rapina, gli agenti avevano ricostruito quanto accaduto attraverso il sistema di videosorveglianza. Genifer Tortorici due giorni dopo la rapina è stata sottoposta a fermo da parte del pm in quanto si era presentata in questura e aveva dichiarato di essere in possesso dell’arma sottratta all’armiere e di avere intenzione di usarla contro di lui. Genifer Tortorici,  dopo un periodo di carcerazione preventiva di 9 mesi, terminata nel luglio 2017, è stata posta ai domiciliari fino ad oggi.

Parallelamente, l’attività investigativa di questa squadra mobile è continuata. Infatti, dagli accertamenti tecnici effettuati sul telefono di Genifer Tortorici, è emersa una serie  di messaggi whatsapp. E’ stato scoperto che Domenico Giovanni Calandra Checco è il mandante e organizzatore della rapina. Inoltre, l’analisi delle immagini estrapolate da telecamere vicine al luogo della rapina ha consentito di scoprire che Genifer Tortorici si era fatta accompagnare da suo zio Rosario Nicosia nell’ultimo sopralluogo effettuato prima della rapina. Lo zio durante la rapina aveva svolto la funzione di “palo” all’interno della sua autovettura e agevolato la fuga della Genifer Tortorici.

Dopo la rapina, Genifer Tortorici, in compagnia di suo zio si era recata a Santa Caterina Villarmosa per consegnare la refurtiva a Checco Calandra, per poi tornare a casa e festeggiare con sua sorella  Catena per il successo conseguito.

L’attività investigativa ha permesso di ricostruire un altro furto  ad un sancataldese di 33 anni, che era il fidanzato di Genifer. La donna gli aveva rubato una pistola semiautomatica marca “Beretta” 9x21.

 

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