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Caltanissetta, alla sbarra per lesioni aggravate: chiesta la messa in prova

CALTANISSETTA. Non si è opposto alla possibile formula che consentirebbe ai suoi aggressori, in prima battuta accusati di tentato omicidio, di evitare processo e condanna. Ma anche di sborsare, potenzialmente, un sostanzioso risarcimento dei danni. La messa alla prova, chiesta al giudice, «salverebbe» i due imputati che pagheranno anche simbolicamente i danni. Evitando una possibile pena, in cambio di prestazioni in servizi sociali e volontariato in qualche ente.

L’assenso è arrivato ieri dal ventottenne Vincenzo P. (assistito dall’avvocato Teresa Casini), che ha chiesto e ottenuto di potersi costituire parte civile – ma è stato anche in una seconda veste d’indagato per rissa – nei confronti di due giovani che avrebbero fatto parte di un gruppetto che lo ha picchiato fino a fratturagli un braccio con un spranga e provocargli altre ferite.

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