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Inchiesta "Redde rationem" a Caltanissetta, al processo deporranno i pentiti

CALTANISSETTA. La “verità” dei pentiti al processo su mafia e pizzo legato alla maxi inchiesta «Redde rationem». L’ha chiesta la procura generale, ieri pomeriggio, all’appello bis a un imprenditore e un commerciante tirati in ballo per mafia e pizzo. E che in Cassazione hanno beneficiato del colpo di spugna, più o meno totale, sulle precedenti condanne.

Sono il commerciante Antonino Marcello Ferraro (difeso dall’avvocato Sergio Iacona) e dell’imprenditore Antonino Bracco (difeso dall’avocatessa Vanessa Di Gloria). Il primo, nel precedente appello, è stato condannato a 7 anni per mafia. L’altro ha rimediato la pena a 9 anni per associazione mafiosa e per estorsione. Poi la Cassazione ha annullato totalmente per Ferraro, mentre per Bracco il nuovo procedimento dovrebbe rideterminare la pena. E ieri il sostituto pg, Antonino Patti, per la posizione di Bracco, ha chiesto alla corte d’Appello di risentire una sfilza di pentiti.

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