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Nessun abusivismo edilizio per il Muos, dirigente della Regione e 3 imprenditori assolti

PALERMO. Sono stati assolti "perché il fatto non sussiste" dal gup di Caltagirone, Cristina Lo Bue, un dirigente della Regione Siciliana e tre imprenditori accusati di abusivismo edilizio e violazione della legge ambientale per la costruzione del Muos di Niscemi, sistema di telecomunicazione militare Usa.

Il gup ha dato ragione agli avvocati Bartolomeo Parrino e Ottaviano Pavone difensori dell'ex dirigente dell'assessorato all'Ambiente Giovanni Arnone (colui che firmò gli atti per la costruzione dell'impianto), così come agli altri imputati: il presidente della Gemmo Spa Mauro Gemmo, e i titolari di due imprese di subappalti, Concetta Valenti e Carmelo Puglisi.

La Procura aveva chiesto la loro condanna a un anno di carcere e ventimila euro di ammenda ciascuno, oltre alla confisca della struttura, rigettata dal  gup. Secondo l'accusa, sostenuta dal procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, l'impianto era stato realizzato "senza la prescritta autorizzazione, assunta legittimamente o in difformità da essa".

Il Muos per l'accusa non sarebbe mai dovuto essere autorizzato, perché ricade in un'area di inedificabilità assoluta. In ordinario sono a processo Adriana Parisi, della Lageco, una delle società dell'Associazione temporanea d'imprese Team Muos Niscemi, vincitrice della gara del 26 aprile 2007, il direttore dei lavori Giuseppe Leonardi, e l'imprenditrice Maria Rita Condorello, della Cr Impianti.

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