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Sanità in emergenza nel Nisseno, il Nursind: "Problemi ancora irrisolti"

L'ospedale Vittorio Emanuele di Gela

La sanità del Nisseno si trova ancora in piena emergenza, a tenere banco sono temi quali la stabilizzazione del personale infermieristico, ostetrico, tecnico e medico, i contratti precari di due mesi, le indennità arretrate, i reparti chiusi e le carenze d’organico nei pronto soccorso.

A un mese dall'incontro con il commissario dell'Asp Maria Grazia Furnari niente sembra essere cambiato, come sottolinea il sindacato Nursind: "a un mese dall'incontro con il commissario Furnari si registra un silenzio assordate - sottolinea il sindacato in una nota - A malincuore dobbiamo constatare che le promesse,  la disponibilità al dialogo, la comunicazione, che avrebbe dovuto essere fondamentale con tutti i dipendenti di questa Asp, nonostante tutto ad oggi nulla è cambiato rispetto al recente passato con la vecchia gestione del management uscente. Ci eravamo aggrappati a un possibile e imminente cambiamento che, la sua figura, avrebbe potuto portare a questa Azienda sanitaria, e forse ci siamo sbagliati. Ma francamente speriamo di poterci ricredere. In questo ultimo periodo abbiamo inoltrato diverse missive di incontro, per cercare di avere sempre un confronto costruttivo. Missive che purtroppo non hanno avuto seguito e ci chiediamo il perché".

Nella nota il Nursind elenca i problemi degli ospedali della provincia, analizzando la situazione reparto per reparto: "A Mussomeli, ad esempio,  nel reparto di Chirurgia resteranno a breve in servizio soltanto due medici chirughi, in quanto uno di essi andrà in quiescenza. A Gela, Malattie infettive è chiusa dal 2016, molti reparti necessitano di una totale ristrutturazione ed innovazione tecnologica, l’attività ambulatoriale è ridotta per la Cardiologia e per le visite cardiologiche, ecg, ecocardio, holter e consulenze si vive alla giornata".

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