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Caltanissetta, è polemica sullo stop ai finanziamenti per il villaggio Santa Barbara

Uno scorcio del quartiere Santa Barbara

La notizia dello stop ai finanziamenti per cambiare il volto del villaggio Santa Barbara continua a tenere banco. L’addio ai progetti del Bando Periferie che prevedevano interventi riguardanti l’edilizia popolare pubblica, l’istituto scolastico «Vittorio Veneto», la parrocchia, l’area delle Maccalube, ha fatto destare tutta la politica locale dal torpore ferragostano e dopo la presa di posizione del sindaco Giovanni Ruvolo che ha ingaggiato un braccio di ferro con la deputata nazionale Azzurra Cancelleri e gli interventi dei dirigenti di varie associazione adesso è la volta del consigliere di opposizione Salvatore Licata.

L’esponente di Sicilia Futura, duro oppositore dell’amministrazione Ruvolo in consiglio comunale, sottolinea l’importanza di continuare le politiche di sviluppo che hanno coinvolto il villaggio negli ultimi anni. «Con l’opera di regolarizzazione dei numerosissimi occupanti “sine titulo” degli alloggi popolari, il Villaggio Santa Barbara sembrerebbe aver imboccato un percorso virtuoso che non può essere interrotto, ma che va anzi incoraggiato con interventi di riqualificazione urbana come quello che rischia oggi di perdersi - dice Salvatore Licata - e considerato che a settembre l’emendamento che determina il blocco del finanziamento approderà alla Camera, la deputazione nazionale nissena, mettendo da parte polemiche infantili e sterili, trovi una soluzione ad un problema che non può essere sottaciuto neanche a Ferragosto».

Non è tanto una polemica quanto un’esortazione alla politica nazionale ai deputati di difendere il loro territorio e gli strappi che vengono perpetrati ai danni dello sviluppo delle città. «Perché, si può stare a polemizzare su tutto, sul merito del progetto e sulla valenza dello stesso, ma di fronte a nove milioni di euro che rischiano di andare perduti, destinati alla riqualificazione di una parte disagiata della Città quale il Villaggio Santa Barbara, la politica responsabilmente ha il dovere di fare fronte comune, nella consapevolezza - penso chiara a tutti - che l’unico fine che va perseguito è il bene del territorio che si rappresenta».

Tranne che nel caso della polemica tra il Movimento Cinque Stelle ed il sindaco Giovanni Ruvolo, se da un lato la deputata pentastellata difendeva l’operato del governo rispetto alla mera applicazione di una sentenza della Corte costituzionale. «Abbiamo garantito immediata finanziabilità per i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100 - ha detto la Cancelleri - ma, vista la necessità di rispettare la sentenza della Consulta, è stato necessario intervenire per analizzare i restanti progetti e valutare quali abbiano davvero una funzione di rilancio per le periferie. In ogni caso le spese progettuali già sostenute verranno rimborsate».

Dall’altro lato il sindaco la esortava a difendere il suo territorio. «La città - dice Ruvolo - deve sapere che è stata bloccata una procedura di finanziamento già definita e ratificata dalla Corte dei conti che avrebbe cambiato il futuro di Santa Barbara, rigenerato il quartiere sotto il profilo infrastrutturale e sociale e consentito a numerosi artigiani di lavorare. L'onorevole Cancelleri sembra dimenticarsi di rappresentare il territorio nisseno, ma spero che il resto del movimento cinque stelle possa, insieme all’amministrazione, pretendere che il finanziamento garantito dallo Stato venga onorato».

Sull’applicazione della sentenza ritorna pure il consigliere Salvatore Licata nel suo scritto. «Il blocco dei finanziamenti relativi al bando sulle periferie - afferma il consigliere - stabilito con un emendamento al decreto Milleproroghe votato in Senato, rappresenta un fatto gravissimo per la Città di Caltanissetta. Le sentenze vanno applicate, ma la politica non può restare indifferente a guardare e compito di chi rappresenta i cittadini difendere e tutelare i diritti dei nisseni e non solo, perché lo stop al decreto ha messo nella stessa situazione moltissimi comuni italiani».

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