ROMA. Ha fatto centro nei panni dell'eroe romantico per antonomasia portando tanti giovani a teatro a vedere un classico della drammaturgia come il Romeo e Giulietta di Shakespeare, sold out per la seconda stagione (ora è a Palermo, poi dal 31 sarà all'Eliseo a Roma, per San Valentino allo Smeraldo di Milano), riadattato con successo da Valerio Binasco che ha vinto il premio Ubu per la migliore regia e ad aprile farà il suo debutto come produttore cinematografico.
Intanto, Riccardo Scamarcio, pur "arrabbiato nero" per la sforbiciata pesante data alla sua parte, recita un cameo in Polisse, il film di Maiwenn che ha vinto il premio della giuria al Festival di Cannes e che Lucky Red farà uscire il 3 febbraio in 50 copie. Abituato a ruoli da protagonista, il bel Scamarcio si è accontentato di poco meno di un'apparizione nel cast tutto francese di questo film choc che racconta con la naturalezza e la verità di un documentario il lavoro della sezione protezione minori di Parigi, ossia la brigade di poliziotti che tutti i giorni tratta un tema osceno come la pedofilia, in tutte le variazioni possibili. "Non importa se siano piccoli o grandi ruoli. Ci sono bei film e brutti film e Polisse è un film importante, riesce a parlare di pedofilia in un modo molto molto originale e alla fine ti lascia una sensazione di grande tenerezza per i bambini e anche per gli adulti coinvolti. Maiwenn ha un modo originale di mettere in scena - spiega Scamarcio - e sul set c'é tanta improvvisazione pur partendo da una sceneggiatura solida. L'idea di recitare in un'altra lingua é stata un'esperienza molto formativa". Peccato che la parte, il marito della giornalista Melissa (la stessa Maiwenn), sia stata ridotta al minimo. "L'ho scelto perché lo trovo carismatico, doveva essere parte di un triangolo perché io mi sarei dovuta innamorare di un'altra persona, poi ho capito che una storia d'amore in questa storia più grande non c'entrava niente e così ho tagliato", ha detto la regista, di origine magrebina, al terzo film e per i francesi un talento tra i più importanti del nuovo cinema. "Mi sono incazzato. Non puoi che essere deluso ma il film merita senza di me, è importante comunque averlo fatto, è tenero, vitale, esprime un malessere di vivere che ci riguarda tutti. Polisse è profondo, denso, ti resta dentro".
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