BERLINO. Splendido, scoppiettante inizio al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, nel 2014 alla sua 64a edizione. La gara per la statuetta dell’Orso d’Oro al miglior film è stata aperta dal divertentissimo, surreale, a tratti grottesco film di Wes Anderson, Grand Hotel Budapest. Stellare il cast, con Jude Law, Bill Murray, Tilda Swinton, F. Murray Abraham, Jeff Goldblum, Ralph Fiennes, Adrian Brody, Willem Dafoe e Saoirse Ronan (trailer).
Tra le grandi firme, George Clooney presenta fuori concorso, nella doppia veste di regista e attore, The Monuments Man, nel cast Matt Damon, Bill Murray, John Goodman, Cate Blanchette e Jean Dujardin. Il tema è quanto mai spinoso e attuale: durante la seconda guerra mondiale un piccolo gruppo di studiosi riceve il compito di recuperare il maggior numero di opere d’arte trafugate dai nazisti. L’eventualità reale di sacrificare vite in azioni così pericolose pone un dubbio esistenziale: se rischiarla per difendere l’arte e la genialità in opere create da personalità straordinarie, ma pur sempre oggetti, o preservare la vita a ogni costo. Il dubbio, irrisolvibile se affrontato dal singolo individuo, è d’incredibile profondità se sostenuto socialmente e valutato in un’ideale scala di priorità.
Sempre nella sezione Competition, Lars von Trier presenta la prima parte della versione integrale e senza censure di Nymphomaniac Volume I, la storia di un percorso erotico di una giovane interpretato da Charlotte Gainsbourg. Nel cast Christian Slater, Uma Thurman, Shia LeBoeuf.
Apertosi il 6 febbraio, il festival proseguirà sino al 16, giorno ufficiale dell’assegnazione, insieme agli altri premi speciali – gli Orsi d’Argento – quali gran premio della giuria; miglior regista; miglior attore; migliore attrice; migliore sceneggiatura; migliore colonna sonora; miglior contributo artistico; miglior contributo singolo.
L’Italia non partecipa alla competizione per gli orsi, ricordiamo però la recente conquista dell’Orso d’Oro nell’edizione 2012 con il film Cesare deve morire dei fratelli Taviani, ma è comunque presente alla manifestazione con ben sette film:
NATURAL RESISTANCE di Jonathan Nossiter: (Panorama e Culinary Cinema)
I CAVALIERI DELLA LAGUNA di Walter Bencini (Culinary Cinema)
LE BEAU DANGER di René Frölke (Forum)
FELICE CHI È DIVERSO di Gianni Amelio (Panorama)
IN GRAZIA DI DIO di Edoardo Winspeare (Panorama)
IL SUD È NIENTE di Fabio Mollo (Generation)
LA TERRA DEGLI UOMINI ROSSI di Marco Bechi (NATIVe)
Da capogiro i numeri della manifestazione, che è la più estesa d’Europa per partecipazione di pubblico: circa 400 i film in programma, oltre 60 sale sparse in tutta la città, 500.000 spettatori previsti, cinque sezioni principali, più tre speciali: “Competition”, la più importante, con film in gara per l'Orso d'Oro e l'Orso d'Argento; “Panorama”, che presenta le novità delle produzioni indipendenti e Art-house; “Forum”, specializzato in pellicole e documentari che riflettono attualità politiche e sociali da tutto il mondo; “Generation” dedicata a bambini e ragazzi. “Retrospective”, una rassegna che dedica spazio ai classici del passato. E tre sezioni speciali: “NATIVe”, un viaggio nel cosiddetto cinema indigeno; “Berlinale Goes Kietz”, proiezioni vari nelle sale di vari quartieri della città con la collaborazione degli stessi registi e attori; e, infine, il “Culinary Cinema”, il cinema dedicato al food e alla produzione alimentare in generale.
Tutt’altro che trascurabile il fattore business: il Festival è un crocevia per 19.000 professionisti dell'industria cinematografica provenienti da tutto il mondo ed è seguita da oltre 4.000 tra critici e giornalisti. Altri elementi importanti sono l'European Film Market mercato per le maggiori case di produzione e distribuzione e recentemente il Talent Campus, un'iniziativa del Festival rivolta ai giovani cineasti e registi emergenti, che continua ad attirare nuovi talenti a Berlino.
I biglietti sono acquistabili online, ai botteghini della manifestazioni e nei ticket-centre abilitati su tutto il territorio tedesco. https://www.berlinale.de.