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"Il giudice meschino", Luca Zingaretti e Luisa Ranieri di nuovo insieme sul set

ROMA. Com'è stato per Luisa Ranieri ritrovare Luca Zingaretti? «Un incubo» risponde la bellissima attrice napoletana per poi correggersi con un sorriso disarmante: «È stata ovviamente un'autentica emozione, anche se con qualche difficoltà dovuta al fatto che quando si lavora con una persona che conosci molto bene, con cui condividi la tua quotidianità, è forse meno facile fingere un'altra vita». E per Zingaretti? «Cosa posso rispondere? Un autentico privilegio. La verità è che non ci trovo nulla di strano. Se fai l'attore ritengo che sia nell'ordine naturale delle cose il fatto di poter tornare a lavorare con qualcuno con cui hai già condiviso un set». È la prima volta in cui la coppia, sposatasi il 23 giugno 2012 al Castello di Donnafugata, torna a lavorare insieme nella miniserie in due puntate "Il giudice meschino" in onda in prima serata su Rai1 per la regia di Carlo Carlei il 3 e 4 marzo. Una coproduzione Rai Fiction - Italian International Film realizzata da Fulvio e Paola Lucisano. Ma suo marito è più «esigente» a casa o sul set? «A questa domanda non rispondo», tira giù la saracinesca l'attrice. «Dietro ogni grande uomo c'è una grande donna», le viene ancora in soccorso con galanteria il marito. Si sono conosciuti sul set della miniserie Cefalonia, si sono innamorati e da allora non hanno più lavorato insieme. Fino a oggi. Ma non è tutto: Luisa, che ha appena varcato i 40 anni e con Luca, che ne ha 52, in aprile festeggia i dieci di amore, sarà presto al cinema in un film in cui recita ancora con suo marito, "Maldamore" di Angelo Longoni (in sala dal 13 marzo), una storia di tradimenti in cui però lei sta con Alessio Boni e lui con Ambra Angiolini. «Nel Giudice meschino invece - spiega Ranieri - viviamo una storia d'amore complicata. Io sono un
maresciallo dei carabinieri che intavola una relazione clandestina con il giudice Lenzi». Nella miniserie di Carlei Zingaretti è appunto «un pubblico ministero cinico, indolente e
disilluso che, sconvolto dall'uccisione in un agguato di un collega, suo amico carissimo (Gioele Dix), ritrova la forza interiore per lottare al servizio della giustizia e della verità. Dietro quell'assassinio, infatti, si nasconde una terribile realtà: un traffico di scorie radioattive che minaccia seriamente la salute pubblica». Che differenze e che analogie ci sono tra il giudice Lenzi e il commissario Montalbano (la serie italiana più venduta all'estero)? «Sono due mondi così vicini - risponde l'attore romano -. Da un lato, in Montalbano, c'è un mondo frutto dell'immaginazione, con un personaggio sempre "over", una maschera, un Arlecchino, è sempre sopra, è un personaggio della commedia dell'arte; dall'altro, nel Giudice meschino, c'è un personaggio reale, l'urgenza di doversi calare psicologicamente in un universo che prima passava come leggenda metropolitana ed ora fa i conti con i fatti veri, dalla nave dei veleni all'ultimo ritrovamento a Brescia di rifiuti tossici, un problema quindi che non è solo del Sud». Alla presentazione a Viale Mazzini in platea anche il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e il colonnello dei carabinieri Angelo Desideri. Zingaretti, che già aveva interpretato la figura di un magistrato eroe del nostro tempo, il giudice Borsellino, argomenta: «La figura del giudice in Italia è un'istituzione della Repubblica messa sotto attacco da critiche feroci. In nessun'altra democrazia ci sono tanti giudici caduti sul campo nell'esercizio delle proprie funzioni come nel nostro Paese. È un'istituzione della Repubblica tirata per la giacchetta da Tangentopoli in poi».  Nel cast anche Paolo Briguglia, Andrea Tidona, Maurizio Marchetti, Gioele Dix, Gaetano Bruno, Felicitas Woll. Il regista Carlei fa notare: «Il racconto della redenzione del giudice Lenzi che si sottrae alla "meschinità" di chi si è arreso, avendo perso fiducia nel proprio ruolo, e poi invece rialza la testa trovando il coraggio di fare il proprio dovere, vuole essere una parabola per tutti quelli che sono stanchi di subire passivamente ingiustizia e corruzione, malaffare e criminalità». Luisa Ranieri è anche nel cast del prossimo film in uscita di Ferzan Ozpetek, "Allacciate le cinture", mentre Zingaretti prosegue la sua tournèe teatrale con Torre d'avorio e annuncia che presto sarà di nuovo sul set per il secondo film per la regia di Edoardo De Angelis dal titolo "Perez".

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