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"Ti ricordi di me?", Ambra Angiolini al cinema tra favola e realismo

ROMA. Una commedia sentimentale "leggera leggera", tra favola e realismo, che guarda al mercato estero. Così si presenta "Ti ricordi di me?", opera seconda di Rolando Ravello (Tutti contro tutti), in sala dal 3 aprile con 01 in 300 copie e tratta da una pièce teatrale di Massimiliano Bruno. Un lavoro di successo andato in scena con gli stessi protagonisti del film, Edoardo Leo (Roberto) e Ambra Angiolini (Bea). Lui è un compulsivo cleptomane autore di surreali favole, come Alice nel paese dei terremotati, mentre lei è un'insegnante
narcolettica di fronte alla più piccola delle emozioni. I due, non troppo a caso, si incontrano davanti al portone della terapista che li ha in cura, la dottoressa Grimaldi (Pia
Engleberth) e da allora si inseguono dappertutto. Ma c'è un problema non da poco. Un'emozione e Bea dimentica tutto e così Roberto deve cominciare tutto sempre da capo. Tra i furti di lui e gli svenimenti di lei (che ha sempre con sè, come memoria, un librone in cui appunta tutto), va avanti questa impossibile storia d'amore dei due protagonisti piena di emozioni. Nel film anche uno straordinario Paolo Calabresi nel ruolo di un velleitario poliziotto innamorato di Valeria (Susy Laude), il figlio della coppia Ruben (Manuel Pischedda) e un cameo di Ennio Fantastichini. «Avevo il terrore che uno spettacolo teatrale di tanto successo avesse incancrenito Edoardo Leo e Ambra Angiolini, ma non è stato così - dice Ravello -. Comunque come il mio primo film, nonostante il diverso argomento, è una regia tutta di pancia, non saprei mai essere un regista tecnico». E ancora il regista-attore: «Nel film c'è come un filtro favolistico, ma le emozioni invece sono reali. Tutto si muove, insomma, al confine tra favola e realismo». Sottolinea invece Ambra: «Nella realtà due come noi sarebbero emarginati, ma magicamente in questo film i difetti diventano pregi che rendono entrambi speciali». Ravello ormai sembra solo interessato alla regia: «Ho come perso interesse nel fare l'attore, e ho, tra l'altro, anche tanti progetti nel cassetto». Un interesse che sembra ormai più che condiviso anche da Edoardo Leo che, dopo aver sottolineato che "Ti ricordi di me?" si inserisce in un filone del cinema italiano che sta rischiando di più andando al di là della commedia tradizionale, da Pif fino all'ultimo Paolo Virzì, annuncia che sta per misurarsi per la terza volta (dopo Diciotto anni dopo e Buongiorno papà) nella regia: «A giugno a Latina comincerò le riprese di "Noi, la Giulia e altri miracoli", una storia pazzesca tratta dal romanzo di Fabio Bartolomei, protagonisti quattro uomini in fuga da Roma per aprire un agriturismo. Peccato che la zona da loro scelta, tra Lazio e Campania, sia controllata dalla camorra».

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