ROMA. «Per un artista la paura è la benzina del lavoro, il motore per superare il fatto di sentirsi inadeguato di fronte agli ostacoli». Così Sergio Castellitto al Bif&st di Bari dove ha tenuto una lezione di cinema in un teatro Petruzzelli strapieno che lo ha acclamato al suo ingresso e a fine conferenza. Ecco per voci alcuni temi emersi durante l'incontro con il pubblico.
REGISTA - Non so perchè a un certo punto De Sica e Cassavetes abbiano sentito il bisogno di misurarsi con la regia. Io ho fatto 70 film con Monicelli, Ferreri e Scola e forse ho scoperto a un certo punto di non essere solo un attore, ma un artista.
TALENTO - Ho incontrato per caso la scuola d'arte drammatica, a quei tempi lavoravo in un'azienda, ma ho scoperto che il talento si poteva coltivare. Chi ha talento è chiamato ad
esprimere questo talento agli altri, ma recitare è stato anche il mio modo di dire quello che penso.
TECNICA - Non sono mai stato un accademico, nè ho mai pensato che chi fa la scuola sa recitare. Il talento sta dappertutto e di fronte a questo bisogna inchinarsi.
TELEVISIONE - Ho fatto la grande tv nazional-popolare e questo quando molti storcevano il naso. Ho interpretato personaggi come Fausto Coppi, Padre Pio, ma sono riuscito a fare anche film con grandi autori come Bellocchio e Salvatores. Il mio film chiave? Sicuramente 'Non ti muoverè che mi ha dato la consapevolezza di non essere solo un attore.
ATTRICI - Ho imparato più dalle attrici che dagli attori, forse perchè non c'è invidia. L'attrice da cui ho imparato di più è stata Vanessa Redgrave.
FIGLI - Non so come mai i miei figli non vogliano vedere i miei film, ma preferiscano quelli di Sorrentino.
METODO - Ognuno ha i suoi metodi. Nel caso di Padre Pio mi sono attaccato pesi lungo il corpo per capire cosa si provasse a camminare in un certo modo. Quando ho fatto Coppi facevo 40-50 km in bicicletta al giorno per capire cosa si pensa e ho scoperto che l'unica cosa che ti viene in mente è capire se ce la farai a fare il prossimo metro.
FILM PROFETICI - Sicuramente uno dei film profetici è "L'uomo delle stelle". Abbiamo attraversato una Sicilia che sembrava un far west e lì c'era questa figura di manipolatore, di venditore di sogni in qualche modo profetica. È stato anche il caso del film di Gianni Amelio girato in Cina, "La stella che non c'è", dove ho imparato a capire che la Cina non è una nazione ma un pianeta.
SUCCESSO - Ho vissuto male solo l'insuccesso, ma il successo va costruito, è un olio che ti scivola tra le mani. Lo devi coltivare.
CINEMA - Il cinema è come una famiglia, ti accoltella alle spalle ma ci si vuole anche bene.
FUTURO - Ho appena finito la serie "In Treatment 2". Sono 135 episodi molto interessanti. Per quanto riguarda "La buca" di Daniele Ciprì con Valeria Bruni Tedeschi e Rocco Papaleo, è una commedia che potrebbe forse arrivare a Venezia. Chissà...
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