BOLOGNA. Lo hanno curato con l'ormai tradizionale dedizione e adesso può tornare a risplendere nelle sale italiane. Da lunedì prossimo, in 70 cinema, torna "Hiroshima mon amour", pellicola del 1959 di Alain Resnais, film simbolo della Nouvelle Vague, che è stato restaurato dalla Cineteca di Bologna, dal laboratorio "L'immagine ritrovata". La proiezione arriva a poche settimane dalla scomparsa di Resnais, ma anche per ricordare il centenario della nascita della scrittrice Margherite Duras. Il primo lungometraggio di finzione di Resnais è un film che ha segnato l'immaginario cinematografico mondale ed ha lanciato Emanuelle Riva. Sarà la prima occasione anche per vedere nelle sale italiane la versione integrale, non mutilata dai tagli della censura che, a fine anni Cinquanta, ritenne il pubblico non ancora pronto per assistere ad alcune scene visionarie, che sono, tuttavia, fra le più emblematiche di tutto il film. Il restauro fatto dalla Cineteca di Bologna è stato lungo e complesso, a partire dal negativo-camera e da un controtipo positivo di prima generazione. Una delle principali difficoltà da parte del team guidato da Renato Berta e la sua grande esperienza di direttore della fotografia è stata quella di rispettare la grana originale del film, che ha caratteristiche diverse fra le parti giapponesi e quelle francesi, avvalendosi del costante riferimento ad una copia dell'epoca. Ed anche il restauro del suono è stato fatto cercando di rispettare il più possibile le originali indicazioni di Resnais. «Non ci troviamo - ha spiegato Berta - di fronte a un film classico in cui la fotografia è invariata dall'inizio alla fine. La narrazione del film è perfettamente lineare, ma basata sulla discontinuità del montaggio fotografico, temporale e geografico. Questo restauro è stato un viaggio inusuale e affascinante nel cuore del film. Spesso mi è sembrato di avere accesso alle dinamiche più profonde dei diversi creatori: i due direttori della fotografia, gli attori e il regista. Spero di non aver tradito le loro intenzioni». Dopo più di cinquant'anni dalla trionfale presentazione al festival di Cannes, Hiroshima mon amour tornerà così ad incantare sul grande schermo. Sarà un'occasione per lasciarsi rapire dalla magia di un film senza tempo, che pure racconta come un documento storico un momento preciso: quando le ferite della guerra facevano ancora male e la paura del disastro nucleare era un fantasma con il quale convivere ogni giorno.
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