CANNES. Un cordone ombelicale tagliato nel buio a sottolineare un segno di vita, dove intorno ci sono macerie, animali scheletrici, morti nelle strade: immagini al limite del sopportabile dalla città fantasma di Homs, ora distrutta e appena una settimana fa "liberata" dai ribelli e dopo due anni di feroce assedio tornata in mano ai lealisti del presidente Assad. Sul festival di Cannes, fuori concorso con l'opera "Silvered Water. Syria self-portrait" irrompe la questione siriana.