NEW YORK. Prima di Hollywood e prima di cambiare nome, Norma Jeane Dougherty, alias Marilyn Monroe, lavorava in una fabbrica che produceva una versione primitiva di quelli che sarebbero poi stati chiamati "droni", i velivoli senza pilota. Lo rivela il New York Times, che nel suo articolo parla di una sorridente ragazza californiana di 18 anni impiegata in un impianto di produzione bellica durante la Seconda Guerra Mondiale. L'azienda che gestiva l'impianto a Burbank era la "Radioplane", ed era stata fondata dall'attore inglese Reginald Denny che aveva vinto un appalto con l'esercito americano per produrre piccoli aerei senza pilota. Norma Jeane lavorava all'assemblaggio e ancora ignorava che il suo futuro da attrice avrebbe cominciato a prendere forma proprio in quella fabbrica. Il caso volle che fosse immortalata dal fotografo dell'esercito David Conover il quale era stato incaricato di fare una serie di scatti che rappresentassero la tipica "Rosie the Riveter", l'icona culturale che rappresentava la donna americana che lavorava in fabbrica durante la Seconda Guerra Mondiale. La Dougherty, che se ancora in vita avrebbe avuto 88 anni, fu ripresa mentre teneva in mano un'elica. Ma l'immagine di quella ragazza sorridente con una cascata di riccioli rossi non passò inosservata e fu proprio quello scatto ad aprirle le porte di Hollywood, oltre che a stabilire un legame con l'unico presidente americano con un passato nel cinema. Fu Ronald Reagan infatti, all'epoca un giovane ufficiale, a commissionare il servizio fotografico.
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