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«Braccialetti rossi 2», duemila ragazzini si presentano al casting a Palermo

PALERMO. Più di due mila ragazzini, provenienti da tutta la Sicilia, accompagnati dalle loro mamme o papà si sono presentati nella caldissima mattinata di ieri all'Astoria Palace Hotel di via Montepellegrino a Palermo per il casting organizzato in vista della nuova stagione della serie tv di RaiUno, Braccialetti rossi. In questa stagione televisiva le storie di Leo, Vale, Cris, Davide, Toni e Rocco hanno fatto commuovere tutti. Braccialetti rossi, tratto dal format catalano Polseres vermelles, è ispirata alla storia vera dello scrittore spagnolo Albert Espinosa che, malato di cancro per dieci anni, è riuscito a guarire, raccontando poi la sua esperienza in un libro. Si tratta appunto una storia semplice, piena di coraggio, amicizia e voglia di vivere che ritrae con umorismo e tenerezza la vita di sei ragazzini dagli 11 ai 17 anni che in ospedale formano un gruppo e diventano inseparabili: ragazzi che ridono, giocano, piangono e si emozionano. E si confrontano, tra dolore e speranza, con la malattia.


Grande attrattiva, dunque, e per questo, dopo aver visto la prima serie, in tanti vogliono provare a far parte del cast. Ad occuparsi della selezione è stata Chiara Agnello, che collabora da anni con Palomar, la casa di produzione di tanti successi tv e tra questi di Braccialetti rossi. Pazientemente, guardando gli attori in erba, ha cercato quelli che si avvicinassero per caratteristiche di temperamento ed aspetto fisico al personaggio siciliano pensato dal regista Giacomo Campiotti per questa nuova serie che si girerà dal mese di settembre. Tanta emozione quindi ai cancelli. Per molti era la prima volta come per le biondissime sorelle Giorgia e Carola Catalano che vorrebbero diventare attrici. Poi c'è chi, come Luna Nicolini, nonostante la giovane età ha partecipato a diversi casting ed è pronta a far vedere quel che vale per affermarsi nel mondo dello spettacolo. La costanza di certo non le manca. Poi c'è la bellissima storia dei piccoli Ignazio e Giuseppe Capizzi, gemellini disabili che però non intendono rinunciare ad una delle loro passioni: recitare. Hanno dieci anni, vivono a Salemi e si preparano a frequentare la prima media. Orgogliosissima la loro mamma e la cuginetta che li hanno accompagnati in questa grande avventura. «Sono felice per loro - dice Antonina Petralia - è un'opportunità importante per parlare del tema della disabilità che è sempre troppo poco affrontato. Abbiamo affrontato questi 100 chilometri per essere qui ma miei ragazzi piacciono molto queste trasferte». «Siamo alla ricerca di piccoli attori dagli otto ai venti anni - dice la Agnello - i bambini che partecipano incoraggiati dai genitori sono molto determinati. Molto vogliono fare proprio questo mestiere. A noi piace metterli alla prova. Abbiamo chiesto loro se fossero disporsi a radersi i capelli per partecipare alle riprese del film. Nessuno ha avuto dubbi, hanno risposto tutti di sì».

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