LOS ANGELES. Segni particolari: un'infanzia da gioventù bruciata. Dalle ceneri di quel periodo tormentato, tra alcol, droghe, cliniche di riabilitazione e un tentato suicidio, è però riuscita a risorgere. La fenice in questione è Drew Barrymore, che a vederla ora, in abiti bot-ton, sposata con un consulente d'arte, madre di due bimbe e interprete di family comedy, quasi c'è da non credere che a soli 9 anni si ubriacava, a 10 fumava marijuana e a 12 sniffava cocaina. Il conto per una fama arrivata troppo presto, a soli 7 anni per il suo ruolo in E.T. di Steven Spielberg, l'ha pagato. Quello per essere nata in una famiglia di artisti alcolizzati e drogati, dai quali ha ottenuto emancipazione legale a soli 15 anni, anche. L'equilibrio però l'attrice statunitense lo ha trovato solo dopo anni di rehab, terapia e relazioni sbagliate (leggi: due matrimoni falliti). Ora, a 39 anni, oltre a recitare sul grande schermo quasi esclusivamente in commedie romantiche, è a capo di una casa di produzione cinematografica e possiede, insieme al marito Will Kopelman, un'azienda vinicola in Italia. Ed è madre di Olive e Frankie, quest'ultima nata lo scorso 22 aprile. «Fare la madre è un ruolo che mi è capitato raramente al cinema. Sono contenta che mi sia stato proposto ora che lo sono». Ci dice in occasione della presentazione suo ultimo film, Insieme per forza, in uscita in Italia il 2 luglio. «È la storia di due genitori che cercano di crescere i loro figli da soli, ma allo stesso tempo cercano di avere una vita propria.» Un percorso di crescita che la diva non ha avuto solo nella vita privata, ma anche nel corso della sua carriera d'attrice. Varcata da un pezzo la soglia dell'adolescenza (La mia peggior nemica), superati i patemi d'amore tipici del college (50 volte il primo bacio) e archiviato il desiderio di mettersi l'anello al dito (Prima o poi me la sposo), l'ex bimba prodigio con quest'ultimo film porta sul grande schermo un tema attuale: quello delle famiglie allargate. In Inseme per forza Barrymore dà infatti il volto a Laurette, genitore single, madre di due maschi, alle prese con la difficoltà di conciliare famiglia e nuove relazioni. Prodotta dal Adam Sandler, che nel film interpreta il co-protagonista Jim, e con la regia di Frank Coraci, che li aveva già diretti in Prima o poi me la sposo, la pellicola è stata girata in parte in Sud Africa. «Nonostante il tema delicato il film resta una commedia. Io adoro le commedie», sorride la Barrymore. «Amo ridere ma amo anche piangere. Dal mio punto di vista sono la stessa cosa, ma espressa in maniera differente». E per fortuna che, in quella commedia che è stata fino ad oggi la sua vita, il lieto fine c'è stato.