ROMA. Quando il 2 novembre del 1975 il corpo senza vita di Pier Paolo Pasolini fu trovato all'Idroscalo di Ostia, David Grieco fu tra i primi a giungere sul posto insieme al medico legale Faustino Durante. Grieco, allora 23 anni, aveva cominciato a lavorare nel cinema giovanissimo proprio con Pasolini e i due erano legati da profonda amicizia; a lui la famiglia chiese di scrivere la memoria di parte civile del primo processo per l'omicidio. Iniziano a Roma le riprese di "La Macchinazione" di Grieco che racconterà gli ultimi tre mesi di vita di Pasolini - interpretato da Massimo Ranieri - e del suo rapporto con il giovane ragazzo di vita Pino Pelosi. Non solo quindi Abel Ferrara con Willem Dafoe nei panni dell'indimenticabile poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista italiano. Il 2015 sarà infatti l'anno dedicato al genio pasoliniano con questo nuovo inedito progetto. Un omicidio che ad oggi è ancora uno dei misteri italiani più discussi. Per gli appassionati fino al 20 luglio a Palaexpò, è possibile ammirare la mostra ultima fatica di Gianni Borgnafino, dedicata allo scrittore e regista (Spezzoni di film-culto come "Uccellacci e uccellini" o "Teorema", pagine di diario, scatti insieme alla Magnani, alla Callas, a Orson Wells o Jean Luc Godard), mentre è da poco tornato in libreria per Einaudi una nuova edizione aggiornata, con materiali inediti fra cui lettere il volume più famoso di Nico Naldini, cugino del poeta e regista di Casarsa: "Pasolini, una vita". Nel film di Grieco si ricorda Pasolini, coscienza critica e anticonformista del nostro paese, alla vigilia di cambiamenti epocali per l'Italia, mentre lavora al suo film, sta scrivendo Petrolio, opera che denuncia le trame di un potere politico ormai corrotto fino al midollo. In quegli stessi giorni, Pasolini frequenta Pelosi ragazzo di borgata. Una borgata dove comincia a muovere i primi passi un'organizzazione criminale che si avvia a diventare padrona della città: la Banda della Magliana. Quando, la notte del 26 agosto, viene sottratto dagli stabilimenti della Technicolor il negativo di Salò, scatta una trappola mortale che vede la sinergia fra delinquenza comune, crimine organizzato e una criminalità politico-finanziaria che forse a tutt'oggi conserva larghe sacche di potere nel nostro Paese. Nella notte fra il primo e il due novembre del '75, Pasolini si reca all'Idroscalo per riavere il negativo del film. Ciò che in realtà si trova ad affrontare è una trama pianificata in ogni dettaglio da tanti complici volontari e involontari, tutti ormai indistinguibili, tutti ormai ugualmente colpevoli. Le verità ipotetiche sulla morte di Pasolini che circolano da anni sono tante - spiega Grieco - Pasolini è stato ucciso da Pelosi che ha fatto prima da informatore per il furto delle bobine di Salò e poi da esca per l'agguato all'Idroscalo. Pasolini è stato assassinato dalla famigerata Banda della Magliana. Pasolini è stato eliminato su ordine di Eugenio Cefis perchè indagava sui loschi traffici del presidente di Eni e Montedison che avrebbe fondato la P2 e nel '62 fatto precipitare l'aereo di Mattei. Pasolini si è fatto uccidere e si è fatto Cristo pianificando il suo martirio nei minimi dettagli, come sostiene l'amico e pittore Giuseppe Zigaina? «La Macchinazione» sposa tutte queste ipotesi intrecciandole in un ordito semplice e verosimile. Perchè c'è del vero in ognuna di queste tesi. Una verità sepolta sotto tante verità. Massimo Ranieri darà vita a Pasolini. È un attore straordinario ed è l'interprete ideale di questo film. Pochi mesi prima di morire, Pier Paolo si trovò seduto accanto a Ranieri prima di una partita di calcio. Lo guardò intensamente e gli disse: «Sai che è proprio vero che tu ed io ci somigliamo molto?» ricorda Grieco, che definisce «La Macchinazione» un film politico ma anche un noir intrigante fruibile da chi non sa nulla degli eventi dell'epoca. Il film, una co-produzione Italia-Francia, è prodotto da Propaganda Italia e To be continued Productions in associazione con la Lazio Film Commission. Scritto da Guido Bulla e David Grieco, è interpretato oltre che da Ranieri, da Libero De Rienzo, Roberto Citran, Milena Vukotic, Matteo Taranto, Francois Xavier Demaison e dal giovane Alessandro Sardelli per la prima volta sullo schermo. Fabio Zamarion è il direttore della fotografia. Il film si girerà a Roma e dintorni fino a metà agosto.