«Fino a febbraio le prenotazioni sono bloccate». È quello che si sarebbero sentiti dire dagli operatori telefonici gli utenti che in questi giorni hanno chiamato il cup ticket dell’ospedale Sant’Elia per prenotare una prova da sforzo in cardiologia, esame diagnostico fondamentale per escludere alcune patologie legate al cuore e non riscontrabili «a riposo».
E non è andata meglio a chi ha chiesto di poter effettuare lo stesso esame in altri ospedali della provincia: a San Cataldo avrebbero detto che non è possibile prenotare l’esame dal cup ticket ma che bisogna recarsi direttamente dal cardiologo, a Mussomeli e Niscemi non si fanno esami di questo tipo, a Mazzarino la prima data disponibile è per aprile mentre a Gela serve attendere addirittura fino a giugno 2015.
Davvero scoraggiante per chi deve necessariamente effettuare un esame del genere e volendo evitare di farlo a pagamento vuole accedere al servizio sanitario pubblico.
Il problema, almeno per quanto riguarda Caltanissetta, sarebbe legato ad un tapis-roulant che si era rotto nel mese di luglio e che qualche settimana fa è poi stato rimesso in funzione. Peccato però che nel frattempo il numero di prenotazioni è aumentato a dismisura e che adesso ci sarebbero un centinaio di pazienti in attesa che non potranno essere smaltiti prima di febbraio, visto che è stato detto che verranno effettuate cinque prove da sforzo a settimana tutte di mercoledì. Ritardi che hanno fatto andare su tutte le furie l’utenza che ha più volte segnalato questo tipo di problema. Pronta però, ieri mattina, la replica del direttore sanitario Marcella Santino che si è messa subito in moto per risolvere la situazione.
«Il problema sarà risolto immediatamente aumentando il numero di prove da sforzo all’ospedale Sant’Elia – ha dichiarato la dottoressa Santino – e riducendo dunque i tempi di attesa. Informo i pazienti che devono effettuare le prove da sforzo che possono recarsi al cup ticket e lasciare il proprio recapito telefonico. Gli operatori li ricontatteranno nel più breve tempo possibile per fissare un appuntamento. Credo che stabilendo due date a settimana risolveremo immediatamente il problema. Ad ogni modo valuteremo anche di fissare un maggior numero di date su San Cataldo per far sì che le liste d’attesa vengano abbattute e dare all’utenza il servizio che si aspetta. Ringraziamo comunque di essere stati sollecitati sul problema – ha concluso il direttore sanitario – dal momento che in questo modo possiamo tempestivamente correggere i disservizi che ci vengono segnalati e migliorare, sempre di più, le nostre prestazioni».
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