SERRADIFALCO. Il costo annuo del servizio di nettezza urbana è superiore a un milione di euro. Evasione ed elusione del tributo da parte degli utenti potrebbero superare mezzo milione di euro. Con le attività di accertamento portate avanti dagli uffici, si può prudenzialmente stimare di recuperarne circa il venticinque per cento, pari a centomila euro. Questi alcuni dei dati che emergono dalla delibera adottata dal commissario straordinario (in sostituzione del decaduto consiglio comunale) Antonino Nazareno Virga di approvazione delle tariffe Tari per il 2014. La notevole differenza tra l’ammontare di evasione ed elusione e quanto si prevede di potere recuperare, spiega il sindaco Giuseppe Maria Dacquì, «è dovuta al fatto che il primo dato, calcolato incrociando alcuni dati da una società cui si è rivolto il comune, dovrebbe essere “purificato” da accertamenti sul campo. Che, se eseguiti, come la stessa società stima, potrebbero portare a centomila euro l’importo dell’attività di accertamento». Quest’ultima cifra, assicura poi il primo cittadino, «piuttosto che essere incamerata dal comune, che negli anni in cui si sono verificate evasione ed elusione quelle cifre ha coperto con propri fondi, è portata in detrazione allo scopo di abbassare i costi del servizio». Nel provvedimento del commissario Virga è affermato che, dopo una serie di operazioni contabili, si ricava «un costo complessivo pari a 1.136.723,39 euro da porre come base per la determinazione delle tariffe» a carico delle utenze, divise in domestiche e non domestiche. Il milione di euro è superato nonostante sia al netto del «costo di gestione del servizio per le istituzioni scolastiche statali» e «del tributo provinciale del cinque per cento dovuto all’ex Provincia regionale di Caltanissetta». Il quale, è specificato nella delibera del commissario, «benché pagato dai contribuenti unitamente alla Tari e incassato dal comune, dovrà essere riversato alla contabilità dell’altro ente». Il provvedimento prevede anche che a pagare di più sarà chi più produce rifiuti, con riferimento anche al numero di componenti il nucleo familiare. La delibera, infatti, recita che «le tariffe della tassa sono differenziate sulla base delle categorie di attività con omogenea potenzialità di produzione dei rifiuti, così come dal vigente regolamento comunale per la disciplina della tassa sui rifiuti».